È passato esattamente un anno dal giorno in cui il nome di Emanuel Santos è diventato famoso praticamente in tutto il mondo. 365 giorni fa, infatti, l’artista portoghese aveva mostrato al mondo la sua opera, il volto di Cristiano Ronaldo da esporre all’aeroporto della sua Madeira, l’isola in cui il cinque volte pallone d’oro è nato nel 1985. Una statua che doveva celebrare il calciatore del Real Madrid nel giorno in cui la struttura prendeva ufficialmente il suo nome, ma che non ha fatto altro che scatenare reazioni (non positive) in giro per il mondo. Prese in giro sui social a non finire, troppo diversa dalla realtà la raffigurazione del numero 7 blanco.
Quando lo scorso 9 febbraio la squadra di futsal Electrico FC è sbarcata all’aeroporto Cristiano Ronaldo non ha potuto non esprimere tutto il suo disappunto vedendo la rappresentazione di uno dei simboli della storia del calcio portoghese: “E’ ridicolo, tutto ridicolo. Gli occhi, le labbra, un oltraggio”. “Tutti si fanno le foto con questa statua perché è un simbolo di Madera… E perché è ridicola”, avevano puntualizzato in molti. Critiche che sono piovute soprattutto sull’autore della scultura, che si era ‘difeso’ dicendo che lo stesso Cristiano Ronaldo aveva apprezzato la sua opera.
“A lui è piaciuto ciò che ha visto, voleva avere questo tipo di espressione sorridente anche se ha detto che sembra un po’ più vecchio di quanto sia realtà. Voleva meno rughe”. Nonostante le parole della stella del Madrid, il portale inglese Bleacher Report ha lanciato la sfida allo stesso Santos, chiedendogli di fare un secondo busto per il primo anniversario della statua originale. Una grande responsabilità, - anche se peggio, forse, era difficile fare. “Quando ho finito di lavorare il primo bronzo, seguendo esattamente ogni curva del suo viso, ho riso pieno di felicità e di soddisfazione”, aveva dichiarato poco più di un anno fa Santos. L’autore ha poi raccontato che gli ultimi mesi non sono stati sempre facili da affrontare, perché durante la notte spesso si è isolato pensando a tutte le cattiverie sentite sulla sua opera.
Ma nemmeno una volta ha fatto un passo indietro quando si è trattato di difendere suo lavoro. Poi, però, una nuova sfida da vincere. Un secondo busto che potesse accontentare tutti (o quasi), più simile al reale CR7. Di qui la scelta di un’immagine diversa da rappresentare, con un sorriso differente e più naturale. Le discussioni con altri scultori per rendere al meglio lo sguardo, tanto esercizio per far rendere al meglio anche il sorriso. “Ogni mattina quando mi sveglio, e soprattutto di notte quando dormo, penso al mio lavoro", aveva detto lo scultore nelle scorse settimane nella lunga descrizione del suo lavoro rilasciata proprio a Bleacher Report - che ha seguito tutte le fasi del secondo lavoro.
Lo scorso 17 marzo, Santos è tornato al Cristiano Ronaldo International Airport con il nuovo busto, nervoso e pieno di speranze. Per avvicinarli e confrontarli. Il risultato finale è molto più simile al reale Cristiano Ronaldo di quanto non fosse il volto precedente. Sfida lanciata e terminata un anno dopo “il grande disastro” - che sui social era diventato l’argomento del giorno, ogni giorno. Seconda versione promossa?