Ad ogni gol c'è un grido bello forte: "Olimpico, me sieeent?!". Tt'appost, Cirù. Ti vedono tutti, piuttosto. Segnare, risegnare e sgusciare via tra gli attaccanti. Bomber di questa Lazio quinta in classifica. "Scusi, a quanti siamo?". Otto, prego. Doppietta al Cagliari nel 4-1 di stasera. Segnano lui, Keita e Felipe Anderson. Parentesi: slalom alla brasiliana da vedere e rivedere per l'ex Santos, ne salta quattro e la mette dentro. Applausometro in tilt. Come Immobile, però, nella Lazio nessuno mai. Almeno all'inizio. Giusto il re del gol per antonomasia: Giuseppe Signori. Quello che Zeman, a Foggia, salutò con un "ciao bomber" nonostante avesse segnato appena 5 gol. "Appena mi vide mi chiamò così, non pensavo ce l'avesse con me". Non era un cannoniere, lo divenne poi. Assonanze, storie. Il tutto lungo la scia Immobile-Signori. Uno che all'Olimpico ha lasciato un segno bello grande. Tre volte capocannoniere: 10 gol nelle prime 10 alla prima stagione con la Lazio, altri tempi. Ma Immobile non è da meno, anzi. "Tt'appost, ci pensa Cirù". Dopo 10 gare è a quota 8. Come a Pescara, toh. Come quando col boemo ne segnò 28 portando la squadra in Serie A. E l'anno prima...quanti? Solo 2 tra Siena e Grosseto. Parlavamo di assonanze, giusto? Altre storie pure lì, storie di scugnizzi. Oggi uomo, marito, padre. Sulla scia del re del gol chiamato Signori. Immobile is better: Klose, Crespo, Salas, Zarate, Rocchi, Pandev, Casiraghi. Più gol di tutti nelle prime 10 in Serie A. Pure di quel Simone Inzaghi che oggi se lo gode: "Mi tratta come un figlio, sto volando". Questione di feeling. Questione di gol (8!). Con una Lazio che ora sì, sta' senza pensier. Ci pensa Cirù.
Data: 26/10/2016 -