Lazio, Parolo: “Felici di essere davanti alla Roma”
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Data: 28/09/2018 -

Lazio, Parolo: “Felici di essere davanti alla Roma”

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Marco Parolo, centrocampista della Lazio, ha parlato in vista del derby di domani: “È la partita dei tifosi, possiamo vincerla se giochiamo come sappiamo”
Marco Parolo, centrocampista della Lazio, ha parlato in vista del derby di domani: “È la partita dei tifosi, possiamo vincerla se giochiamo come sappiamo”

Derby di Roma alle porte, a presentarlo è Marco Parolo sulle pagine del Corriere dello Sport. “Tutte le partite sono importanti per la squadra, la società, l’allenatore. Ma il derby si gioca per i tifosi ed è la partita in cui bisogna dare l’anima. Se giochiamo davvero da Lazio possiamo vincerlo” ha detto il centrocampista. La Roma in questo momento non vive il miglior momento di forma, ma resta un avversario di alto livello: “Ha bisogno soltanto di ritrovare un po’ di equilibrio, hanno giocatori forti e usciranno da questo momento negativo. Intanto siamo contenti di stare davanti.

Tra passato e futuro, Parolo si è raccontato così: “Da piccolo mio nonno mi portava in bici agli allenamenti del Milan. Maldini, Van Basten e i campioni d’Europa del 1989 erano i miei idoli. Nel futuro non escludo di allenare, farò il corso per sicurezza. Tutti dicono che una volta che si smette, si ha ancora la voglia di stare in campo”.

“Due allenatori fondamentali per me sono stati Bisoli, che in Serie C ha saputo trasmettermi tanta fiducia, e Conte in Nazionale, che invece sa infondere una mentalità vincente impressionante. La mia partita più bella è quella agli Europei 2016 contro il Belgio, dove ho dimostrato pure a quell’età di poter rappresentare l’Italia” ha proseguito il centrocampista.

In conclusione, ha analizzato i motivi delle difficoltà nel vincere a Roma: “Ci si vanta e ci si deprime troppo, in poco tempo. E lo stesso vale per i giocatori, si diventa ogni settimana forti e scarsi e questo rallenta la crescita secondo me, poi i social estremizzano tutto questo. Se non si è concentrati su sé stessi si rischia di perdere la testa”.

L’intervista completa sul Corriere dello Sport


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