C’è Lazio-Novara ma il calcio passa in secondo piano. I biancocelesti vincono 4-1 e vanno ai quarti di Coppa Italia, ma sugli spalti ecco presunti cori razzisti: “Giallorosso ebreo” e “Questa Roma sembra l’Africa…”. Un tema delicato, tant’è che la Società Sportiva Lazio - attraverso le parole del suo portavoce Arturo Diaconale - ne ha parlato in sala stampa: “Io personalmente non ho sentito nessun coro, ma qualora ci fosse stato la Lazio condanna ogni forma di antisemitismo. Non metto in discussione né la buona fede e né l’udito di chi ha ascoltato, il 98% dello stadio non li ha sentiti”. Martedì gli scontri tra tifosi e polizia a Piazza della Libertà, in occasione dei 119 anni della Lazio, oggi i sostenitori biancocelesti sono di nuovo protagonisti in negativo. Così Diaconale: “Bisogna valutare le dimensioni del fenomeno. Penso ci sia una forma di psicosi che trasforma episodi marginali e minoritari in questioni gigantesche. Viviamo in un epoca particolare, in cui certe notizie diventano virali e girano per tutto il pianeta in poco tempo, danneggiando l’immagine della società. Non diamo seguito a forme di psicosi. Invito tutti a dare la giusta valutazione Può essere che ci sia qualcuno, ma non bisogna favorire questi tentativi di trasformare la realtà”.
Così il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, al termine della sfida col Novara: "Cori razzisti? Non li ho sentiti, li avrei condannati. Ma c'è una forma di psicosi"