Nessuna distanza non potrà mai soffocare un amore vero. L'esempio tra la Lazio e Alessandro Nesta è sicuramente la fotografia perfetta di un rapporto speciale. Andato via nell'estate del 2002, l'ex Milan non è mai uscito dal cuore dei tifosi biancocelesti, che non ha hanno mai dimenticato il capitano dell'ultimo scudetto laziale. Ora il classe '76 allena negli Stati Uniti i Miami Fc, ma non dimentica di certo quei colori che lo hanno fatto diventare grande.
"Ho cambiato paese - ammette a Radiosei - la partenza non è stata delle migliori ma si va avanti. Le prime gare sono state un disastro ma ci serve tempo perché abbiamo fatto una squadra nuova. Qui il calcio è diverso, i calciatori hanno una mentalità diversa. In rosa ho anche Matuzalem. Allenatore? Posso dire che è meglio giocare, vai in campo e ti carichi. Però ora per l'età faccio l'allenatore e vado avanti (ride, ndr)". Poi sulla Lazio: "Ricordo ancora il gol segnato in finale di Coppa Italia contro il Milan, quando segnai. Fu uno dei ricordi più belli di sempre, in quel momento forse meritavo proprio io di segnare. Addio? Alla Lazio ho fatto il mio percorso. Purtroppo poi c'è stata una crisi, che ha colpito anche me. Ogni due mesi mi chiamavano per vendermi, io dicevo no. Poi però l'ultimo giorno sono dovuto andare via perché i conti erano rossi. Potevo anche impuntarmi e restare ma erano un anno e sette mesi che nessuno prendeva lo stipendio alla Lazio, lì capii che rischiava di fallire. Io ho un carattere chiuso e orgoglioso, ho spiegato poche cose. Probabilmente avrei dovuto gestire meglio il mio addio con la piazza, forse ora lo spiegherei subito facendo chiarezza. Anche perché dopo me fu ceduto anche Crespo. Io contattato da Lotito? Nel 2007 chiesi a Oddo (capitano di quella Lazio, ndr) i programmi della società, ero in scadenza. Ma saltò tutto, nemmeno ci fu una trattativa, così poi alla fine vinsi la Champions al Milan. Lì stavo ancora bene fisicamente. Invece prima di andare negli Stati Uniti non me la sono sentita di tornare perché non avevo più una forma accettabile e mi sarebbe sembrata una mancanza di rispetto verso tutti. Ora cosa risponderei? Niente, devo ancora fare esperienza e imparare. Dell'Italia mi manca molto mia madre e la mia famiglia, oltre alla città nel quotidiano ovviamente. Però nel mio cuore resta sempre vicina. Inzaghi? Non lo avrei mai immaginato in panchina, compreso Oddo. Sono bravi e felici per loro. Mihajlovic? Non so i suoi progetti ma a me piace. Anche a Milano ha fatto bene, nonostante tutto quello che c'è intorno". Poi sull'evento 'Di Padre in Figlio' del 23 maggio: "Mi farebbe molto piacere, due anni fa sono venuto volentieri quest'anno purtroppo però non posso muovermi. Ho già sentito mio cognato, verrà sicuramente lui con la famiglia". Nesta conclude poi parlando delle divisioni delle curve: "Guardo le partite della Lazio e vedo lo stadio vuoto, una cosa che mette molta tristezza. L'importanza della gente è fondamentale, fa bene alla squadra. Ora la squadra non se la sta passando bene ma tradizione e attaccamento non vanno mai perse".