Tante assenze, a cui far fronte, in una gara così delicata per il Milan di Gennaro Gattuso, domani impegnato nello scontro diretto contro la Lazio, che precede i rossoneri di un punto in classifica. L’allenatore ha presentato così la partita in conferenza stampa.
“Avrei preferito durasse ancora 2-3 settimane la sosta, almeno avremmo recuperato qualcuno. A parte gli scherzi ho visto una squadra viva, che ha lavorato con grandissimo entusiasmo. Ho visto una squadra con un grande spirito che mi è piaciuto molto, sono molto soddisfatto. Abbiamo 9 partite prima di fine anno, abbiamo tanti giocatori fuori ma non dev’essere un alibi: serve dare qualcosa in più e giochiamo con qualche giocatore fuori ruolo, ma dobbiamo riuscire a muovere la nostra classifica”.
“Romagnoli e Musacchio secondo me si può provare ad averli a disposizione tra qualche settimana, questa è la mia idea, poi dovremo valutare con lo staff medico. Dobbiamo stare tranquilli: ho letto e sentito che tuttologi hanno dato spiegazioni su ciò che abbiamo fatto e non. Nelle ultime 5 stagioni al Milan ha avuto tantissimi infortuni muscolari, ma meno rispetto a tutte le scorse stagioni, 5 solo da luglio a novembre, tutti insieme. Romagnoli in Spagna non l’ho fatto giocare perché era fuori parametro e a rischio infortunio, Lui si è fatto male a Coverciano, Biglia si fa male facendo la corsettina, Caldara si fa male scattando. Quando lavoriamo lo facciamo sulla parte superiore in palestra, mai sulle gambe: stiamo vedendo se stiamo sbagliando qualcosa anche noi e l’avremo anche sbagliata, ma gli infortuni sono meno degli anni scorsi”.
“Çalhanoglu sta meglio, a volte alcune prestazioni negative sono errori miei e del mio staff ad averlo fatto giocare al 50%: non ha fatto tanti cambi di gioco perché aveva male al piede, lo abbiamo messo anche noi in condizione di non farlo rendere al massimo. Ci serve per dare qualità alla nostra squadra”.
“Le parole di Ibra? Non avevo bisogno delle sue parole per capire che il Milan piaccia ancora tanto ai giocatori, chi deve venire qui è sempre contento, gasato, pronto per accettare di indossare una maglia così gloriosa. Io bravo allenatore secondo lui? Non ho ancora vinto nulla, lo dice perché è una brava persona e abbiamo un bel rapporto. Avercene di giocatori così”.
“Tante volte le squadre meno forti possono battere quelle più forti. Anche la gara con la Juve non è stata tutta da buttare via: la differenza si nota, ma quando abbiamo perso lo abbiamo fatto per episodi. Non ci hanno schiacciato: abbiamo qualcosa in meno ma possiamo affrontare le squadre meglio, pur avendolo fatto con la giusta cattiveria e la giusta mentalità”.
“Stiamo giocando meno bene negli ultimi due mesi, ora stiamo cercando di aggiustare la classifica. Commenti su Ibra? A me non disturba nulla: mi è capitato che qualche giocatore sia venuto qui a dire che avesse problemi familiari. Bonucci è stato un esempio, Higuain non ha mai palesato la volontà di andare via. Si parla di essere meno nervosi con uno come me che lo era: mi risultano strani i titoli sui giornali su Higuain. In questo momento non c’è nulla di vero”.
“Ibrahimovic si propone? Forse no. Forse è stato cercato e ci sta pensando, non è sicuro venga al 100%. Chi deve venire qui deve mettersi a disposizione del compagno, un giocatore forte deve venire qui con quest’ottica. Quando sono andato a Sion dopo 3 giorni volevo andare via, perché c’erano metodi diversi, ma mi son detto che non potevo fare una figuraccia e son rimasto. Se vieni al Milan devi dare tutto alla squadra, così come ha fatto Bonucci e come sta facendo Higuain. Gonzalo sentiva la partita, poteva gestire meglio l’episodio con l’arbitro, e sul rigore dico: li ha sbagliati Maradona, figuriamoci. Deve pensare a leggere meno e lavorare”.
“Cutrone deve fare la sua partita, aiutare i compagni e avere pressione come tutti gli altri: dobbiamo giocare bene i palloni e sfruttare le sue caratteristiche. Non deve sentire troppe responsabilità. Simic? Può esserci una possibilità, anche domani: è vero che abbiamo provato una difesa a 3 ma non solo, dobbiamo metterlo in condizione di farlo rendere al massimo”.
“È passato un anno dalla prima panchina qui ma sembra una vita, ho vissuto tutto come qualcosa di bello: non sapevo fossi terzo in classifica per punti, questo è merito di un gruppo valido e di grandi ragazzi. Questa squadra è cresciuta molto, l’asticella è ancora alta e dobbiamo sopperire agli errori che facciamo: i ragazzi hanno voglia di migliorarsi. Abbiamo preso sempre gol quest’anno, abbiamo tanti infortuni nel reparto di difesa, ma son convinto che domani faremo una grandissima partita”.