Nuova stagione, nuova Lazio. Soprattutto a centrocampo. Ecco Lucas Leiva e Davide Di Gennaro. Due play, due mediani bassi. Anche se "DiGe" nasce trequartista e fa il regista soltanto da un paio d'anni. Il primo, invece, vanta esperienza e spirito di gruppo. Basta vedere come l'hanno salutato i suoi ex compagni del Liverpool: "E' stata la mia casa per dieci anni, ho lasciato tanti amici ma adesso voglio concentrarmi sulla Lazio". Così parlò Lucas Leiva, presentato in sala stampa insieme a Di Gennaro. Queste le parole del centrocampista brasiliano. Ah, prima il commento di Tare.
TARE SU LUCAS LEIVA
- E’ un onore presentare Lucas Leiva. Non pensavo potessimo acquistarlo, anche per il suo legame che aveva con il Liverpool. Avevo sperato fino all’ultimo che la storia di Biglia con la Lazio potesse proseguire, ma abbiamo fatto la scelta migliore, ovvero quella di prendere strade diverse. E voglio ringraziare Biglia per quello che ha fatto alla Lazio in questi anni, gli auguro le migliori fortune in carriera. Leiva ha caratteristiche simili, ma al tempo stesso diverse. E’ un giocatore che ha personalità, leadership, sia in campo che fuori. L’ho conosciuto da vicino e penso che la Lazio ha fatto un grandissimo acquisto, sarà un punto di riferimento per tanti anni in questa società”.
LUCAS LEIVA: "LAZIO GRANDE SFIDA"
- Spero di poter parlare meglio italiano nei prossimi mesi e non usare il traduttore, la mia prima impressione è stata buona. Squadra, staff, giocatorI. Spero di fare molto bene”. Su Gerrard: “Non penso si possa rimpiazzare un giocatore come lui, ho provato a fare del mio meglio e a riempire quei buchi che mi hanno aiutato ad avere una buona performance”. Perché ho scelto la Lazio? “Ho scelto di venire qui nonostante avessi molte offerte, la squadra ha fatto anche bene e c’è la possibilità di giocare in Europa. Dopo tanti anni fuori volevo venire in Italia e la Lazio rappresenta la scelta migliore, voglio aiutare questa squadra come ho fatto a Liverpool”. Sul ruolo e il centrocampo: “Le ultime settimane ho visto che ci sono differenze sul ruolo di playmaker, qui si fa molta tattica. Ho parlato con Inzaghi e i miei compagni, la mia esperienza mi aiuta e mi adatterò prima possibile per migliorare”. Idolo: "Era Ronaldo, ma non segnavo quanto lui! Ho ammirato molto Gilberto Silva, aveva molta qualità, intelligenza tattica, giocava molto bene. Ho giocato con lui in Nazionale. L’abbiamo stimato molto, come calciatori eravamo molto ispirati da lui”. Sulla scelta di venire in Italia a giocare per la Lazio: “Spero di avere lo stesso successo che ho avuto in Inghilterra. Discendenti? Mio nonno mi parlava sempre bene dell’Italia, è un’occasione anche per apprendere una nuova cultura”.
- Domenica c’è la Supercoppa con la Juve: “Mi sento bene, sono a buon punto. Già ad Auronzo mi sono preparato per essere al top della forma, ci sarà una grande gara e vedo una squadra positiva. Dobbiamo crederci. E non vedo l’ora di poter giocare ad alti livello”. Tanti allenatori, da Benitez a Klopp: “Rafa è stato speciale, mi ha fatto venire al Liverpool quand’ero molto giovane, è stato bravo. Daglish era molto simile a suo padre, mi dava fiducia. Mentre Klopp era molto intenso, chideva molto, era esigente. Inzaghi ama la perfezione e incoraggia i suoi giocatori”. Uomo-squadra: “Liverpool è stata la mia casa per 10 anni, ho ancora molti amici lì. Tuttavia, la Lazio mi ha accolto bene e mi hanno fatto sentire subito a casa. E’ molto importante, non ho ancora un appartamento ma qui a Formello mi aiutano tutti. La gente mi vuole bene e intorno a me sento molto calore, mi fanno sentire speciale”. Come si batte la Juventus? “Dobbiamo essere positivi, loro sono una delle squadre migliori. Crediamo nella vittoria!"
DI GENNARO: "LAZIO PUNTO D'ARRIVO, INZAGHI UNO DEI MIGLIORI"
- "E’ una
grandissima occasione, sono stato accolto benissimo dai miei compagni". Solo la Lazio: “Ho scelto fin da
subito la Lazio, era un’opportunità troppo importante per me. Non ho voluto
ascoltare altre offerte, ho aspettato per motivi di mercato che tutti si
potesse sistemare e mi sono allenato da solo fino all’ultimo”. Ruolo: “Nasco
trequartista, sono maturato molto dal punto di vista fisico e caratteriale come
regista basso, è il mio punto di forza, spero di poter dare una mano a una
squadra molto forte”. Sulla Supercoppa: “La Lazio deve sempre puntare alla
vittoria, da ciò che ho visto in queste settimane ho notato la mentalità dell’allenatore.
Incontriamo una grande squadra con una mentalità vincente, ma la Lazio si
merita la chance di giocare questa partita. Proveremo a vincerla fino all’ultimo
minuto”. Quanto vale l’occasione Lazio? “Questo club rappresenta un punto di
arrivo, sono in una grandissima squadra e in un grandissimo contesto. Ho
lavorato molto per arrivare a questo contesto, sono partito dalle giovanili
come trequartista ma mi sono dovuto reinventare. Specie per affermarmi a grandi
livelli. E mi ha portato ad avere chiamate importanti, questa è stata la svolta
nella mia carriera. Mi ha fatto maturare”. Obiettivi e feeling con Inzaghi: “Sapevo
della stima nei miei confronti, altrimenti non sarei qui. Ho capito fin da
subito cosa chiede ai giocatori, nella gestione del gruppo è uno dei migliori
allenatori che ho avuto finora. Riesce a gestire tutti in maniera diretta. Io sono
venuto qui con umiltà e mi metto a disposizione dei miei compagni, cercherò di
fare del mio meglio per migliorarmi”. Sul derby di Roma: “Si, me l’hanno
spiegato. E’ inevitabile. Cercherò di affrontarla nel miglior modo possibile”.