Tare l’ha presentato con una parola sola a tutti i cronisti: “Guerriero”. E Berisha l’ha confermato in sala stampa, nel centro sportivo di Formello. Preso dal Salisburgo per 7,5 milioni, il “box-to-box” kosovaro ha detto la sua, parlando anche della famosa partita contro il Salisburgo. Europa League buttata via in 7 minuti: “Mi farò perdonare”. Non lo dice ma è un suo pensiero: “Sono felice di essere in questo grande club. Giocare per la Lazio è un passo in avanti nella mia carriera, l’anno scorso abbiamo fatto una grande stagione sia in campionato che in Europa League, nessuno se l’aspettava. Non vedo l’ora di far vedere il mio talento in Italia”. Nello spogliatoio c’è un bel clima: “Ho un piccolo infortunio ma sto meglio, spero di tornare tra una settimana, massimo 10 giorni. Mi sto allenando. Per me è un sogno essere qui, oltretutto in Serie A. Ho parlato con Inzaghi e mi ha spiegato tutto, per me è stata una decisione facile. Abbiamo una bella squadra, io sono giovane ma ho tanta esperienza. Ho ancora tanto da imparare, voglio vincere. Spero che la Lazio arrivi nella top 5 della Serie A".
Tanti rinforzi a centrocampo, qual è l’obiettivo? “Ci sono tanti centrocampisti in rosa, hanno fatto una grande stagione. Mi devo far valere, spero di diventare titolare e aiutare la squadra a vincere, è questo il mio obiettivo”. E ancora, sulla grande partita disputata col suo Salisburgo, contro la Lazio: “Sono un guerriero, è dentro di me non mollare mai. Quando Immobile ha segnato ci credevamo ancora, sono cose che accadono poche volte, è stata una notte magica ma spero di viverne altre con la Lazio”. Sul ruolo: “Sono un numero 8, un calciatore offensivo. Sono un giocatore box-to-box perché aiuto sia la difesa che l’attacco”.
DURMISI: "VOGLIO DIVENTARE TITOLARE”
Dopo Valon, tocca a Riza. Durmisi si presenta in sala stampa parlando in inglese come il suo collega, deve ancora imparare l’italiano. Classe ’94, due anni nel Betis con una vittoria contro CR7 al Bernabeu. Il suo obiettivo è diventare titolare: “Sono felice di essere qui e far parte di questa famiglia, è una grandissima squadra. Tare è stato molto importante per questa scelta, sono un giocatore che ha capacità offensive. Spero di aiutare la squadra con assist e gol, sto conoscendo i giocatori in questo momento”. Un obiettivo personale: “Spero di diventare titolare, è una grande squadra con grandi ambizioni. Vogliamo vincere anche se sappiamo che non è facile”. Durmisi è il classico uomo da 3-5-2: “Sono abituato a giocare in questo modulo, darò tutto me stesso. In Italia c’è molta tattica, è più difficile creare occasioni, non vedo l’ora di iniziare”. Gli ultimi mesi al Betis ha giocato un po’ meno rispetto al solito: “E’ il calcio, bisogna aspettare il momento giusto. Ho giocato più di 25 partite e sono molte, la squadra è importante. E se la squadra vince va sempre bene, spero di giocare”.
PROTO: "AIUTERÒ I GIOVANI"
Da piccolo aveva la maglia di Zenga, oggi indossa quella della Lazio e insegue il sogno di suo nonno: “Voleva che diventassi un calciatore”. Così è stato, oggi secondo portiere della Lazio e chioccia per i giovani: “L’importante è che la squadra vinca, non chi gioca. Dobbiamo giocare e vincere insieme. Vincere è l’unica cosa che conta, o resta in bacheca. E’ importante anche per i tifosi e il gruppo, dobbiamo lavorare bene. A 35 anni ho fatto cose che non ho mai fatto nella mia vita di calciatore, è importante perché posso crescere ogni giorno, faccio il massimo. Per un portiere è importante”. Tanta esperienza per Proto: “Il mio ruolo è di aiutare i giovani portieri, ce ne sono 3 e hanno molte qualità. Sono anche bravi ragazzi, è un piacere lavorare con loro. Voglio dare il massimo”.
Origine italiane per il belga: “L’anno scorso sono arrivato con il progetto di aiutare un giovane portiere, quello dell’Olympiakos. Poi ha avuto un po’ di problemi e io ho giocato in Champions, anche in campionato. Il sogno di mio padre era che giocassi a calcio, e quello di mio nonno era che giocassi a calcio. Questo è un passo importante per me, anche per la mia famiglia. Ho tre figli, quindi è una scelta decisiva. Quando ho avuto la possibilità di venire alla Lazio non ci ho pensato 2 volte e l’ho scelta subito”. I portieri italiani più apprezzati: “La prima maglietta che ho indossato era quella di Zenga, poi anche Peruzzi. Ma sono un grande fan di Buffon, ci ho giocato contro e lui è una bella persona. Ci ho parlato 2 minuti, l’ho constatato”.