Il vero stress, per un allenatore come Rolando Maran, è stare fermi. E per la prima volta dopo quasi 4 anni di allenamenti, schemi e programmazione no stop l’allenatore nato e cresciuto a Trento si trova a inizio giugno sul mercato. Un’opportunità, decisamente interessante, per chi cerca garanzie. Di gioco, di classifica, di serietà. Da Catania a Verona, sponda Chievo, Maran ha sempre dimostrato che le sue squadre vogliono incidere anziché subire, ripartire con decisione e cinismo.
Stagioni importanti, salvezze dal sapore di scudetto per società che dal punto di vista degli investimenti non hanno mai fatto il passo più lungo della gamba. La sua tesi a Coverciano era sul posizionamento della difesa sui calci d'angolo: ha creato tavole didattiche per i giocatori e gliele fa trovare nei posti più impensati. Non si sa mai. Maran, allenatore competente e uomo leale. Che ha lanciato tanti talenti, tra cui Inglese: “Un giocatore del Chievo da segnalare? Inglese, non ha ancora debuttato ma ha grandi potenzialità".
Ama lo scii, il cinema e il buon vino di qualità. Mamma Renata fa la casalinga, papà Rino aveva un'impresa di pitture e isolazioni dove Rolando - o Rolly, per gli amici - lavorava ai tempi della scuola: se non avesse fatto l’allenatore probabilmente oggi sarebbe li. Invece aspetta l’opportunità di mercato che possa stimolarlo: Cagliari, perché in un isola ha già fatto un record (di punti in A col Catania) o magari Bologna, città educata e per bene. Lui è pronto ad andare ovunque, basta che sia in avanti. Altrimenti sapete che stress.