Nove luglio 2016. Lo Sporting Club de Portugal aspetta solo l'ok dei medici, ultimo step prima di giungere alla tanto desiderata firma. Qualcosa però va storto. Le lancette scorrono veloci, i minuti si accavallano e le ore diventano ben quattro. "Ci dispiace, lei non ha passato le visite". Per problemi al cuore, pare. Gravi? Si sussurra di sì. Inizia così il calvario di Lucas Silva, centrocampista classe '93 del Real Madrid. Tutto fatto tra i blancos e lo Sporting, calciatore già pronto a vestire la maglia del club portoghese fino al momento del forzato stop.
Un'aritmia cardiaca sembra spegnere il sogno del brasiliano, costretto a sottoporsi ad ulteriori test medici per analizzare più a fondo il problema. Due mesi e dieci giorni dopo, il calvario sembra essere finito. Lucas Silva torna ad allenarsi e lo cinguetta al mondo con l'entusiasmo di un bambino: "Dopo un mese di lavoro intenso, sono molto contento di tornare ad allenarmi a Valdebebas". L'erba soffice da riaccarezzare, i vecchi compagni con cui sudare, tutto è destinato a tornare come prima. Il cuore non è un problema, adesso può tornare a battere solo per quel pallone che a Lucas Silva è davvero mancato tanto.