Succede di tutto. Davvero di tutto. Tutto è uno spettacolo. Le due tifoserie, la partita, la garra delle due squadre. E’ una sfida pazzesca. Pazzesca, fin da subito. Il Pisa di Ringhio Gattuso. Il Pisa come Ringhio Gattuso. Cuore, corsa, voglia di portarla a casa. E allora l’inizio è libidine pura per gli oltre 11mila dell’Arena. Dopo quattro minuti è il capitano (Il!) Mannini con un bel pallonetto a sbloccare il match. Ma il Pisa figurati se si accontenta, trascinato dallo scatenato (sca-te-na-to Ringhio in panchina). E Ringhia appunto, per altri 10’ buoni. Fino al raddoppio di Varela, ancora lui!
Sembra finita. Macché! Il Foggia esce fuori, si scrolla di dosso la paura e comincia a macinare gioco. Possesso palla, verticalizzazioni, lanci. E, infatti, arriva puntuale il 2-1 con Chiricò. Mettetevi comodi, è passata solo mezz’ora! Ne passano altri dieci ed eccolo qua, Re Pietro Iemmello. Un gol dei suoi, il 36esimo in stagione, da rapace d’area.
Ritmi pazzeschi, una sfida a viso aperto. Bella, bellissima. Di quelle partite che davvero possono finire in qualsiasi modo. Appunto. Un’altra scarica di adrenalina pura negli ultimi venti minuti dopo una tranquillità solo apparente. Lancio perfetto per Edgar Çani, che con un mancino altrettanto perfetto fa impazzire l’Arena. Un gol stupendo. Stupendo come l’esultanza sugli spalti. Gente che corre, altra che urla a squarciagola, qualcun altro che addirittura lascia scendere due lacrime. Ma, calma, non è finita. A dieci dal termine il poker di Mannini, del capitano su rigore. Finisce 4-2.
L’Arena sorride, esulta, canta. Vorrebbe festeggiare, non è ancora il momento. Delusione Foggia, per una partita - meglio, una lotta – che avrebbe potuto prendere tutt’altra piega, ma non è ancora il momento. Il momento, con una B maiuscola (immaginaria) arriverà la settimana prossima…