Una nuova avventura, due obiettivi. Contribuire alla salvezza di una
squadra in crisi e rimettersi in gioco. Lasciando alle spalle un inizio di
stagione vissuto più in panchina che in campo. Scommessa accettata. O meglio,
scommesse: quella personale e quella per tenere in Liga l’Osasuna. Così Salvatore
Sirigu riparte, sempre in Spagna ma con nuove motivazioni, con la squadra di Petar
Vasiljević. Panchina a Siviglia? Non più, grazie. Meglio una nuova doppia
sfida.
Da qui il prestito del portiere ex Palermo all’Osasuna, attualmente penultimo in classifica a quota 10 punti. La salvezza al momento è distante 8 lunghezze e passerà anche dai suoi guantoni (sono 43 i gol subiti dalla squadra finora in 20 partite). Non c’è tempo da perdere e così l’Osasuna - e il campo - chiama, Sirigu risponde. “E’ stato tutto molto veloce. Anche la decisione di venire qui l’ho presa rapidamente. Avevo voglia di tornare a giocare”, le sue parole oggi durante la presentazione. Pochi dubbi, nuove ambizioni. Sorridente e motivato. Ingredienti fondamentali, come quella necessità del club di trovare un portiere all’altezza del proprio obiettivo: “Mi hanno chiamato, gli interessavo, mi hanno fatto sentire subito bene a livello umano. Spero di dare una mano qui, a livello sportivo ma anche con la mia esperienza. La cosa principale adesso è tornare a vincere e io voglio dare il mio contributo. Vedo che qui c’è voglia di combattere e l’atteggiamento è sempre importante. Se hai quello giusto, sei sulla strada giusta”. Parola di Sirigu che finora in campionato con il Siviglia aveva collezionato soltanto tre presenze (due in Liga e una in Copa del Rey): “Sergio Rico lì stava facendo bene ed era difficile prendere il posto di un giocatore in un buon momento”.
All’Osasuna invece ora è il suo di momento, guardando anche oltre perché mettersi in mostra con una squadra che sembra davvero spacciata può essere anche sinonimo di un ritorno da protagonista al PSG. Proprio lì, dove tra i pali si era deciso di puntare su Kevin Trapp; una scelta che tuttavia non ha prodotto i risultati sperati, e nonostante questo il club francese non è tornato sui suoi passi e poi ha preferito ancora altre soluzioni tra i pali, vedi l’opzione Aréola. “La Liga è un campionato molto offensivo e i problemi difensivi dunque sono un aspetto da curare sempre in una squadra. Ma lo spogliatoio mi è sembrato molto tranquillo, un ambiente sano, composto da giocatori giovani che si divertono”, ha proseguito il portiere nel corso della presentazione perché "questa squadra ha l’obbligo di provare fino alla fine a salvarsi".
La sua esperienza al servizio dell'obiettivo da raggiungere (evitare la retrocessione) e una nuova sfida per ripartire, perché la panchina non gli appartiene. All’alba di un nuovo inizio, Sirigu è pronto: tra la scommessa salvezza e la voglia di rilanciarsi.