"Il tempo dirà quale sarà il nostro futuro” così Di Francesco oggi in conferenza stampa ammoniva chi aveva visto una Roma in calo rispetto alla scorsa stagione. Il tempo dirà se la Roma potrà sorprendere come lo scorso anno, soprattutto in Champions League dove è arrivata fino alle semifinali.
Per farlo anche quest’anno sulla strada incontrerà l’ostacolo più duro. Quel Real Madrid che da tre anni la vince questa competizione. Partiranno ovviamente da favoriti nel gruppo gli spagnoli, ma con un Cristiano Ronaldo in meno e degli equilibri da ritrovare con l’arrivo in panchina di Lopetegui.
I precedenti
La storia della Roma in Champions League parte proprio dal Real Madrid. Era l’undici settembre del 2001, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle di New York. All’Olimpico si giocò in un clima surreale, macchiando così il debutto della Roma nella nuova competizione delle stelle.
In totale le sfide tra Roma e Real Madrid sono 10: in sei occasioni nella fase a gironi e in quattro negli ottavi di finale. Bilancio favorevole ai blancos con sei vittorie, un pareggio e tre successi invece per i giallorossi. Il ricordo più bello per i tifosi della Roma senza dubbio quello del 2002 quando un gol di Totti regalò la prima vittoria della Roma al Bernabeu in Champions League. Era la Roma di Totti, Batistuta e Montella che superava i galacticos di Raul, Figo e Ronaldo.
Le ultime due sfide sorridono e parecchio agli spagnoli: un doppio due a zero incassato dalla squadra guidata da Spalletti, appena arrivato sulla panchina della Roma dopo l’esonero di Garcia. Spalletti che però vinse alla sua prima esperienza alla Roma il doppio confronto negli ottavi di finale nel 2008. Doppio 2 a 1, nel ritorno un gol al 92’ di Vucinic rese la serata dei tifosi giallorossi a Madrid indimenticabile.
L’ultima volta appena qualche settimana fa negli Stati Uniti. Di Asensio e Bale i gol della vittoria degli spagnoli, di Strootman il gol della bandiera. Era solo calcio d’estate, giocato con altri stimoli e senza molto in palio.
Totti e il Real Madrid
Una storia fatta d’amore. Di quelli però non corrisposti, nei quali uno dei due mai si convincerà a cedere a certe lusinghe. Perché l’ex capitano della Roma, nonostante le offerte ricevute da Madrid a più riprese, non lascerà mai la maglia giallorossa. Un amore non corrisposto, ma duraturo del tempo. Questione di colpi di fulmine. Da quel 2001, quando Totti segnò per la prima volta una rete in Champions League.
E poi il tributo, un’ovazione di quella riservata solo ai grandi talenti, offerto dal Bernabeu al capitano giallorosso nella sua ultima partita a Madrid. Nella gara d’andata invece l’unico regalo fatto da Totti al Real, quando si presentò all’interno dello spogliatoio dei blancos con trenta magliette autografate. In un Real Madrid pieno di campioni tutti aspettavano lui.
Il primo fu Florentino Perez: “Ha voluto la mia maglietta a tutti i costi con una dedica diversa rispetto alle altre nella quale c’era scritto ‘l’unico giocatore che mi ha detto di no’” ha rivelato oggi Francesco Totti al termine della cerimonia a Monaco. Un amore non corrisposto, ma un rapporto di profonda riconoscenza, tra due mesti rivali, che in fondo non si sono mai odiati.
Il tempo e il girone scriveranno un altro capitolo della saga tra Roma e Real Madrid. Sfide che hanno segnato gli ultimi venti anni. Se ne aggiungeranno altre due sulla strada del Real Madrid per cercare di proseguire il filotto di coppe messe in bacheca. Per la Roma, per tornare dove l’anno scorso si fermò solamente ad un passo dalla finale. Sarà il tempo ad indicare il futuro, il passato però è già pieno di ricordi.