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Data: 03/10/2017 -

La Roma lo nasconde, il City lo vorrebbe: Lorenzo Pellegrini, il "predestinato normale"

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Predestinato. Un termine usato e spesso abusato con i giovani. Un gol, qualche trick o semplicemente la precocità anagrafica e subito l’etichetta di futuro campione a marchiare a fuoco una carriera. Lorenzo Pellegrini ormai da qualche anno sta facendo pian piano il percorso inverso o addirittura opposto. Nessuna etichetta da difendere o ostentare, tanto meno prestazioni estetiche (più che tecniche) a ravvivare il fuoco dell’esagerazione. Semplicemente una continuità di rendimento da due anni a questa parte che lo hanno portato naturalmente - termine troppo raro di questi tempi - a diventare un punto di forza della Roma e parte del gruppo Mondiale della Nazionale Italiana… a 21 anni. Vero predestinato? Meglio talentuoso. Più normale, più simile a Lorenzo.

Obiettivi e tappe di una carriera raggiunti e superati grazie al lavoro, ovviamente, e ad un talento naturale – appunto – non passato inosservato dai grandi club europei. Su tutti il Manchester City, che ha già fatto quel passo in più che si riserva solo ai talenti davvero interessanti. Contro l’Hellas Verona – non per la prima volta - era presente un osservatore proprio dei Citizens. Taccuino in mano e report compilato al fischio finale. Destinatario Guardiola. Con su scritto alla prima riga una cifra: 25 milioni di euro. La clausola rescissoria presente nel contratto firmato da Pellegrini proprio questa estate.

Pochi? Tanti? Sicuramente ben precisi. Come la crescita di Lorenzo. Costante ma inarrestabile. Prima la Roma Primavera, poi il salto subito in Serie A con il Sassuolo. Anche allora nessun proclama. Ma azioni che lette più da vicino davano indizi chiari. Nessun prestito, come spesso si fa con i giovani usciti dalle giovanili. Acquisto a titolo definitivo. Il ragazzo vale. Anche a 19 anni, con nessuna esperienza tra i pro. La Roma come il Sassuolo però ci crede e mette subito un diritto di recompra quasi fuori mercato per quanto dimostrato fino ad allora. 10 milioni di euro - rivelatisi quest’estate un affare a prezzo di saldo. Il biennio sotto le sapienti mani di Di Francesco ha fatto il resto. Qualche mese per prendere le misure con il calcio dei “grandi” lo trasformano in elemento inamovibile nel Sassuolo formato “europeo”. A giugno di quest’anno il ritorno a casa. Anche qui il trasferimento passa quasi sotto traccia, nell’intricato rapporto di mercato tra Roma e Sassuolo. Pellegrini, Defrel, Marchizza, Ricci, Frattesi. Giocatori e cifre che vanno e vengono sulla dorsale romano-emiliana che creano una nebulosa – positiva per il giocatore e la Roma - attorno ai normali fari accesi sui trasferimenti delle “big”.

“Va a fare la panchina alla Roma”, la bugia più grande mai smentita da chi vuole ‘nasconderlo’. Strootman, De Rossi e Nainggolan sono inamovibili. Gonalons ha una caratura internazionale maggiore e Lorenzo nelle gerarchie sembra partire dietro. “Sono venuto a Roma per giocare”, la prima frase detta in conferenza stampa il giorno della presentazione. Un piccolo urlo per chi – ancora – non crede alle sue qualità ad un certo livello, ma soprattutto una ‘spina’ per quella grossa fetta di Roma che vuole mantenere fuori dalle luci della ribalta il suo gioiello. “Il campo non mente, la verità verrà presto fuori. Ma non diamoci subito la zappa sui piedi”, sembrano sussurrare le mura di Trigoria. Anche a Roma Lorenzo ci mette poco a carburare. 6 minuti con l’Atalanta da terzino adattato. 11 con l’Atletico. Poi l’esplosione fragorosa con l’Hellas Verona, proprio davanti agli occhi attenti del Manchester City. Il resto è storia recentissima. Titolare contro il Benevento e Qarabag e domenica a Milano primo sostituto dell’infortunato Strootman. Il risultato? Qualità. Tecnico e tattica. Una mezz’ala moderna, con piedi da trequartista, gamba da interno e un’intelligenza calcistica fuori dal comune. Letture e osservazioni fuori dagli schemi preimpostati dei predestinati etichettabili. Pellegrini non si può racchiudere. Semmai si lascia schiudere e si ammira la sua crescita. Costante e normale. Come i talenti… naturali.

Tags: Roma



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