Vincerà il Manchester City, dicevano. E che sia ancora possibile non lo mettiamo certo in dubbio. Guardando però oggi la classifica di Premier quantomeno qualche perplessità sorge. A dominarla ci sono infatti il Chelsea rivelazione di Antonio Conte e l'intrigante Liverpool di Klopp. Proprio i 'Reds' hanno mostrato il miglior gioco di questa Premier. Inarrestabili, a tratti. Ed implacabili negli scontri diretti: chiedere ad Arsenal e proprio ai Blues per credere. Ma con un grande difetto quale i cali di tensione negli scontri, per così dire, "abbordabili". Burnley e Bournemouth che ringraziano.
Eppure, se Klopp riuscisse a rimediare a quest'ultimo difetto, il Liverpool potrebbe davvero far paura a tutti. Anche se il 'Normal One' dal suo arrivo in Inghilterra di grattacapi ne ha già risolti, non gli si possono chiedere miracoli. Un lavoro partito da lontano riguardante in particolar modo la mentalità. Il Liverpool è tornato a provar gioia nel far gruppo, nello star insieme. La positività ritrovata di un ambiente. Klopp desidera vedere i suoi giocatori sorridere e scherzare assieme. Essere amici. Come durante il party di Natale, dove è il primo a chiudere un occhio in caso di qualche eccesso.
Più amico che manager quando serve. "Se stiamo uniti e continuiamo su questa strada il Liverpool avrà un futuro brillante”. Il tedesco è il primo a darne l'esempio: non è affatto difficile incontrarlo assieme al suo staff a bere e mangiare nei pub e ristoranti di Liverpool, magari tra una partita a ping pong ed una sfida a freccette. Ama la semplicità. Ma soprattutto la positività, sensazione che al suo arrivo al Liverpool mancava ma che ha sicuramente saputo restituire. Non solo: si ride e si scherza, certo, ma in campo si fa sul serio. La tranquillità nella vita di tutti i giorni deve assecondare il lavoro quitidiano. Sappiatelo, quando c'è da faticare con Klopp non si sgarra.
Ha introdotto sessioni di allenamento doppie, talvolta triple: una al mattino e due al pomeriggio, oppure una pomeriggio e due alla sera. Allenamenti intensissimi. Il primo a farne le spese fu il portoghese Joao Teixeira che, all'esordio del tedesco al Centro sportivo di Melwood, al termine della sessione si è sentito male. Ed infatti ha scelto bene di cambiare maglia. “Se vinciamo in allenamento vinciamo anche la partita”, è questo il motto. Partendo addirittura dalla tournée estiva trasformata da tour in favore degli sponsor e dello spettacolo ad una sorta di ritiro vecchia maniera. In California sì, ma senza tralasciare la preparazione. Debito d'ossigeno costante. Da cui nasce il gegenpressing, marchio di fabbrica di Klopp riadattato per l'avventura in Premier: recuperare palla nella metà campo avversaria cercando di colpire più velocemente possibile sfruttando le vulnerabilità. "Ci sono stati gare in cui nessuno sarebbe stato in grado di giocare contro di noi e nessuno avrebbe voluto farlo", perché quando il Liverpool gira e segue Klopp, gli avversari possono solo pregare. E se riuscirà a correggere alcuni difetti di continuità e concentrazione allora ne vedremo delle belle. Chelsea avvisato: con 6 punti di vantaggio non si possono ancora dormire sonni tranquilli. E chi dava il City già vincente prima di cominciare, forse si era scordato del Liverpool di Klopp: finora il vero anti Chelsea.