La Premier che verrà. Un'estate di calciomercato alle porte ma i primi protagonisti di conferme e trasferimenti verso il campionato inglese sono gli allenatori. A livello di top player per popolarità, stipendio ed importanza, lì sull'isola dove diventano manager. Un campionato coinvolgente e mai scontato, per questo calamita del meglio.
La 'rosa' di allenatori che animerà la Premier League della prossima stagione è di primo livello... 'Top class', come dicono a quelle latitudini. Oggi l'ufficialità di Mourinho sulla panchina del Manchester United. Ancora lui, ancora in Premier. E finalmente lì, a Old Trafford. Un vecchio amore, inseguito, sognato. Poi il rifiuto. Ma forse in cuor suo Mou l'ha sempre saputo che prima o poi sarebbe diventata sua. Ora eccolo lì, a pianificare la stagione con i tifosi e gli appassionati di tutto il mondo del calcio ad aspettare il derby. Perchè se lo giocherà con Guardiola. Vecchie conoscenze. Asciugate le lacrime di congedo dal Bayern, l'ex Barça è pronto a raccogliere l'eredità di Pellegrini, che ha puntato il dito contro il tempismo dell'annuncio a stagione in corso: "Ha cambiato tutto". Destabilizzante, per il cileno. E ne risentì anche il sito ufficiale del City, subito in crash per le troppe visualizzazioni tutte insieme. Prima avventura inglese per Pep dopo 4 anni in Spagna e 3 in Germania, e sarà la prima volta anche per Walter Mazzarri. "Ho avuto contatti con diverse società - ha detto al 'Football Leader' di Amalfi - ma alla fine ho scelto ritenendo il Watford la più in linea alle mie idee calcistiche. Vado ad allenare nel campionato più bello del mondo". Come dargli torto. E in sei occasioni di campionato (tre partite per l'andata e altrettante per il ritorno) su un campo inglese Mazzarri potrà parlare molto italiano.
Sì, perchè si unisce a quella colonia Made in Italy in cui comprendere Claudio Ranieri, il campione in carica con l'impegno Champions la prossima stagione, Francesco Guidolin, che con lo Swansea ha rinnovato fino al 2018, e Antonio Conte, il ct che dopo l'Europeo passerà dall'azzurro al Blue. Chiamatelo appeal tricolore, motivatelo con un casto 'Italians do it better', fatto sta che il calcio nostrano d'esportazione in Inghilterra sta vivendo davvero un buon momento. Quattro manager dal Bel Paese, 'Fratelli di... Premier', per dare ancora qualche motivo in più per seguire questo campionato che oltre alle novità offre anche molte conferme. Pochettino, caduto questa stagione sotto i colpi di un implacabile Leicester ma fresco di rinnovo fino al 2021, e Klopp, pronto a costruire una squadra alla quale ha iniziato ad imprimere la sua identità e credo calcistico; e ancora Bilic, perchè il West Ham cambierà stadio ma non certo allenatore visto quanto di buono fatto nella stagione appena conclusa, e Allardyce, autore della salvezza del Sunderland.
Novità, conferme, panchine d'oro e all'orizzonte una stagione in cui gli incontri più interessanti si consumeranno a bordocampo, perchè oltre ai ventidue di turno in campo, i veri protagonisti saranno loro. Gli allenatori. Sorry, the managers.