San Valentino a Parigi. Notte perfetta per innamorarsi. Cenetta romantica al ristorantino? No, meglio il Parco dei Principi. Tema della serata: Champions League. E via con il colpo di fulmine. Tutti conquistati. Vero, Messi? Perché il centro della difesa parigina è un bunker. Vietato oltrepassare la linea. Ok, 'merito del solito Thiago Silva' Ma va, il protagonista è un altro: Presnel Kimpembe. Un esordiente. Alla prima apparizione in Champions. E per l'occasione, il professor Emery gli assegna un compitino leggero: tenere a bada la MSN. Messi, Suarez e Neymar. Già, roba da poco. E ‘un futur grand’.
Prima volta di fuoco. Thiago Silva out, noia muscolare. A Marquinhos manca il compagno di banca. SOS. Ma niente allarme, Emery chiama ‘le petit’. Tocca a lui, Presnel. Centrale fatto in casa. Carta d’identità bella fresca: 1995. Genetica da grandeur: 188 centimetri di pura stazza. Faccia da cioccolatino. Lineamenti genuini. Bravo ragazzo. E ottimo centrale. Per credere, domandate agli spagnoli. Terrorizzati. Incapaci. Stoppati soprattutto da Kimpembe. Che non trema. Gioca freddo. Tampona ovunque. "Un rêve qui se réalise", ammetterà a fine partita. Tradotto: sogno realizzato. O ui: scacco matto al tiqui-taca. Vendetta del Sig. Unay dopo le tante batoste subite in Liga. Capolavoro. Un’opera d’arte dipinta con il pennello del coraggio. Questione di … scelte. Rischi. Super Di Maria. Tanti auguri a lui e sua maestà Cavani. Ma il successo parte dalla difesa. Marquinhos, senza Thiago, non va in ansia. Tappa i buchi e poi concede la vetrina al baby compagno di reparto. Kimpembe.
Perfetto in area di rigore. “Prima della partita i miei compagni mi hanno dato un sacco di consigli’. E lui li ha ascoltati. Applicandoli senza paura. Chiamatela la ‘force du débutant’. Mica la solita fortuna del principiante. Presnel nasce terzino sinistro. Cuore congolese ma naturalizzato in Francia. Cresciuto nel nord di Parigi e coccolato dalla famiglia. Cocco di papà, il sign. Isaac: “Sono davvero fiero di mio figlio”. Protetto dai fratelli Emmanuel e Kevin. ‘Baguette e pallone’ sono i segreti del successo. Amico di Kingsely Coman, con il quale nel 2013/14 aveva già approcciato l’Europa. Quella degli ‘enfant prodige’: la Youth League. Eliminati ai quarti di finale dal Real Madrid. Amicizia vera tra i due. Fino al 2017, tra i grandi, contro l’altra spagnola: il Barcellona. Tornando a casa con un bel clean sheet. Mosse vincenti. E via con i complimenti: “Je suis aussi très content pour Kimpembe”. Parola di Kluivert, uno che conta a Parigi. Fiero di quel ragazzo scoperto dal centro di formazione del Psg, lanciato poi contro Messi e compagnia bella. Gente neutralizzata. Di mezzo l’esordio in Ligue One nel 2014, subentrando a Thiago Motta. Poi la scalata al successo. Tra la quarta serie francese - con il team riserve del Psg - e la prima squadra. 6 presenze la scorsa stagione, inizio da protagonista quest’anno.
Ecco cosa succede in estate: David Luiz? Via. Rispedito in Inghilterra. ‘E al suo posto?’. Niente mercato, il talento è in casa. Fiducia totale a Presnel. Lo stopper del futuro. ‘Une ascension fulgurante’. Assieme all’aumento dell’ingaggio: da poco più di 7000 € al mese a circa 180 mila. Subito titolare, affianco a David Luiz ( nelle prime 3 giornate) e poi a Marquinhos: complici gli infortuni di Thiago. Personalità. Taglio sbarazzino, capello rasato ai lati: nel mezzo della testa in pieno stile afro. Colorati di rosso o di giallo. A seconda dell’umore: sempre allegro. Paragoni: “Se dovessi paragonarlo a qualcuno, direi Vincent Kompany”. Parola del compagno Thomas Meunier, un altro che non scherza. E Deschamps, per la nazionale, ha già le idee chiare. Ah, tornando a San Valentino: Parigi alla fine se n’è innamorata. O ui, ’avec Kimpembe’.