Evans Kondogbia, fratello-agente di Geoffrey, ha parlato a Superdeporte.es del futuro del centrocampista del Valencia, arrivato in prestito con diritto di riscatto dall'Inter: "Sapevo che avrebbe fatto bene nella Liga perché conosce l'atmosfera. Non pensavo che ci sarebbe riuscito così bene e così presto però. Ma ero sicuro che sarebbe andata bene vista la grande conoscenza del calcio di Marcelino. In estate abbiamo avuto richieste da Francia e Inghilterra, ma abbiamo preferito Valencia perché Marcelino ci ha convinto: quando si parla la stessa lingua si va subito d'accordo, sono bastate 2-3 telefonate. Nessuno si aspettava il Valencia così in alto, i calciatori hanno una nuova consapevolezza, come lo stesso Geoffrey. Non so quanto possa continuare, dobbiamo goderci il presente con la speranza che duri il più a lungo possibile".
"Il segreto è il lavoro. Poi con un allenatore che ha idee buone e chiare i risultati arrivano. Non credo ci sia nulla di speciale. I giocatori vanno ad allenarsi con molta voglia, Geoffrey mi dice sempre che sono tutti molto felici di far parte di questo gruppo. Io e mio fratello siamo giocatori, come papà. Ora sono fermo perché ho avuti molto infortuni in carriera e ho trovato il mio spazio nel mondo nel calcio. Sono soddisfatto del mio lavoro, ci sono altri tipi di pressioni. Giocavo a centrocampo come mezzala destra o sinistra, talvolta come attaccante. Sono stato a Charleroi, poi in B francese e spagnola, nella C italiana. In Spagna ebbi molti problemi, il club non ci pagava e ora il presidente (che era italiano) è nelle mani della giustizia; era un bel gruppo ma non ho bei ricordi della dirigenza. Non ho insegnato nulla a Geoffrey, veniva sempre con me a giocare quando eravamo piccoli. Abbiamo quattro anni di differenza ma imparò presto a stare con i più grandi e quindi si scocciava di stare con i coetanei. E dire che da bambino Geoffrey non voleva giocare a calcio ma fare il pugile. "Non esiste, è troppo pericoloso" diceva nostra madre. E gli disse di giocare con me a calcio. Gli piace tantissimo anche il basket, ma s'incantava con la boxe. Quando giocava con i miei amici non era il migliore ma era nella media; tra i suoi invece era il più forte".
"Attualmente c'è molta concorrenza nel centrocampo della nazionale francese. È normale che Deschamps abbia fatto le sue scelte, la competizione è molto forte, quindi Geoffrey deve continuare a lavorare duro e alzare il livello un po' più in alto, poi vedremo. Rimangono ancora 6-7 mesi prima dei Mondiali, che è l'obiettivo di mio fratello. E' molto felice a Valencia, così come la sua famiglia. Tutti stanno bene, ma nel calcio non si sa mai. Ha un contratto con l'Inter e vorrebbe rimanere a Valencia. Sarà compito mio quello di trovare una soluzione che metta d'accordo l'Inter, noi e il Valencia. Qui si vive bene, la città è magnifica. A mio avviso, Geoffrey potrebbe rimanere diversi anni, ma dipende dalle società".