Un inizio di stagione difficile, un feeling con Benitez mai veramente sbocciato e poi un cambio di marcia nei risultati con l’arrivo di Zidane in panchina: il Real Madrid è in piena lotta per la Liga e si è conquistato la finale di Champions contro l’Atletico, remake di quella di Lisbona del 2014 in cui la squadra allora allenata da Ancelotti ottenne la tanto inseguita ‘Decima’. Tanti sono i protagonisti in comune tra le due finali, a cominciare proprio da Zidane, vice dell’allenatore italiano due anni fa: uno degli artefici principali di questa cavalcata dei ‘blancos’ a Lisbona non c’era, e ora sogna di vincere la Champions da protagonista. Si tratta di Keylor Navas, portiere costaricense dallo scorso anno al Real. Nel suo paese è considerato un vero e proprio simbolo, tanto che il padre ha deciso di costruire una scuola calcio per allenare i portieri del futuro, nella speranza di trovarne un altro come lui.
Classe ’86, rappresenta un muro insuperabile o quasi per le squadre avversarie, soprattutto in Champions League: Zidane non rinuncia mai a lui, capace di riflessi quasi felini anche su conclusioni difficili da parare. Sicuro nelle uscite, dotato di un ottimo fisico, costituisce uno spauracchio per gli avversari anche per la sua grande abilità nel parare i rigori: nel Mondiale 2014 ha trascinato la Costa Rica fino ai quarti di finale, risultando decisivo nel turno precedente concluso ai rigori contro la Grecia. Da lì la sua carriera è decollata: la chiamata del Real Madrid, per fare il vice di Casillas, non si poteva rifiutare e così Keylor è entrato a far parte della squadra. La scorsa estate è stato ad un passo dal trasferimento al Manchester United, in cambio di David De Gea: niente da fare, trattativa saltata e Navas pronto a prendersi il ruolo di numero 1.
Dieci gare disputate in Champions quest’anno, saltando solo Shakhtar e Malmoe nella fase a gironi. Gol subiti? Due, entrambi nella sfida di andata dei quarti di finale contro il Wolsfburg. Si presenta quindi all’appuntamento finale a Milano con 9 ‘clean sheet’ all’attivo nella stagione europea: numeri pazzeschi considerando il gioco offensivo del Real e che mettono in mostra tutte le sue qualità. E’ il secondo portiere finalista a presentarsi all’atto conclusivo con soli due reti subite: prima di lui ci riuscì Edwin Van der Saar con il Manchester United nella stagione 2008/09, giocando però una gara in meno. Keylor, con la serata di ieri, ha anche eguagliato il record di partite senza subire gol in un’edizione della Champions: raggiunge Santiago Canizares, portiere del Valencia che raggiunse questo traguardo nella stagione 2000/01. Gli spagnoli in quell’anno vennero battuti ai rigori dal Bayern in finale. Il teatro dell’atto conclusivo di quel torneo fu ‘San Siro’: ora Keylor, così come Canizares, si gioca una finale nello stesso stadio dopo aver raggiunto il record. Con la speranza di scrivere un finale diverso rispetto al predecessore.
di Massimo Mattacheo