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Data: 04/11/2018 -

Gol e dolori: esulta per il gol (del compagno) e si infortuna al braccio

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Troppa rabbia da sfogare, troppa gioia per il gol segnato (non da lui, dal compagno). Così, dopo la rete, il giocatore si lascia andare a un’esultanza senza misure… e si infortuna al braccio. E’ successo in Giappone, in seconda divisione, con Kazama che stava per essere sostituito poco prima del gol segnato dal compagno Ryan De Vries. Nella partita tra il Gifu e il JEF United Chiba ha così registrato un momento tutto da ridere, ma non per il protagonista della vicenda.

Il giocatore infatti, durante l’esultanza successiva al gol del compagno ci ha messo talmente tanta partecipazione da farsi davvero male al braccio. La scena diffusa da AS ha del comico, con i giocatori che si bloccano per verificare le condizioni del compagno fermato da questo imprevisto. Un nuovo esempio di “esultanza pericolosa” che migliora le statistiche che parlano di un infortunio su 20 dovuto ai festeggiamenti dopo una rete. Kazama infatti è in buona compagnia.


In passato parecchi calciatori hanno rischiato di farsi il male seriamente così, durante la festa per un gol. È il caso di Antonio Candreva, che nella gara tra la sua Lazio e il Palermo (nel 2015) corse sotto la Curva Nord per un simbolico abbraccio con i suoi tifosi. Uno scivolone gli ha però impedito di arrivarci in piedi ed è poi stato sostituito per una botta rimediata contro la rete di recinzione d’acciaio dello stadio. Poi i tabelloni, fatali in più occasioni (chiedere a Bonucci, Bonaventura, Inzaghi, Zidane e avanti così), mentre durante Euro 2016 Buffon rischiò la figuraccia quando si lanciò sulla traversa e il numero uno azzurro finì con la schiena a terra.

Nulla di grave in tutti questi casi mentre all’estero, a volte c’è stato davvero poco da ridere. Joel del Coritiba nel 2014 saltò i cartelloni pubblicitari e finì per sparire nel vuoto, in una buca invisibile che conduceva direttamente al tunnel degli spogliatoi. Come Kazama c’è stato anche che si è fatto male esultando per il gol di un compagno: Marchetti tre anni fa si mise a correre verso Matri, autore del momentaneo vantaggio della Lazio ma dopo qualche metro fu costretto a fermarsi per una lesione del bicipite femorale della coscia.

Martin Palermo riuscì a segnare un gol importantissimo nel derby valenciano con il suo Villarreal, poi decise di correre ad abbracciare i tifosi ma il parapetto della tribuna non riuscì a reggere l’entusiasmo e tutto crollò proprio addosso all’attaccante. Frattura di tibia e perone e oltre sei mesi lontano dai campi. Nella MLS il protagonista dell’esultanza più dolorosa fu Victor Espindola che segnò per il Real Salt Lake City e iniziò a fare una serie di capriole dopo la rete messa a segno; l’ultima non gli riuscì molto bene e cadendo sulla spalla si infortunò gravemente. Grandi risate, anche perché quel gol venne immediatamente annullato.

L’episodio peggiore? Quello che ha visto coinvolto Paulo Diogo: il centrocampista che giocava nel Servette, nel 2004 si arrampicò su una rete per avvicinarsi ai tifosi dopo un gol ma la fede gli rimase impigliata nella recinzione e il giocatore perse così la falange. In seguito gli venne anche amputato il dito. Il tutto per un gol non segnato da lui, ma a cui aveva contribuito soltanto con l’assist. Gol e dolori, Kazama è la new entry nel club.



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