Lo avrebbe mai immaginato, Kaly che da piccolo ripeteva: “Vorrei fare il calciatore”, lo avrebbe mai immaginato – dicevamo – mentre lasciava il Senegal a 15 anni per raggiungere la mamma in Piemonte, che un giorno sarebbe arrivato a indossare la maglia della Juventus? Fin dove possono spingersi i sogni di un bambino che arriva da una terra lontana? I desideri e le aspirazioni però, così come tante altre cose, non hanno bandiera o etichetta. E il sogno di Kaly adesso è reale. Dall’USD Vanchiglia 1915 – squadra piemontese di Eccellenza – alla Juventus, che ha messo gli occhi su di lui dopo che il suo nome è cominciato a circolare tra gli addetti ai lavori e lo aggregherà alla Primavera. Sene Mamadou Kaly è un attaccante senegalese classe 2001, tecnico, veloce e potente.
Una promessa, a tal punto da passare direttamente dalla squadra allievi alla prima squadra del Vanchiglia saltando la parte intermedia della juniores. 6 gol in 11 partite, ma più dei numeri quello che colpisce di Kaly è l’ottimo mix tra talento, velocità nel corto e nel lungo, potenza e coordinazione, e l’intelligenza tattica che nonostante la sua vocazione offensiva non lo rende egoista. Tutte doti che ovviamente il tempo, il lavoro e gli allenamenti dovranno limare ed esaltare. Ma i mezzi sembrano davvero esserci tutti: lo dimostrano anche i gol che Kaly è capace di realizzare. E se c’è già chi in categoria ha scomodato l’espressione “gol alla Kaly” per indicare le gran botte da fuori che il giovane senegalese riesce a convertire in gol, lui ha già fatto vedere di saper segnare anche in progressione o da attaccante puro. In questa prima parte di stagione infatti è stato schierato prevalentemente da esterno d’attacco in un 4-3-3, ma può ricoprire anche la posizione di attaccante centrale.
Kaly ha iniziato a giocare a calcio in Senegal nella Foundation Salif Diao Sport 4 Charity, associazione creata dall’ex calciatore senegalese Salif Diao: “A 13 anni ho lasciato il mio paese per inseguire il sogno di diventare calciatore professionista – ha spiegato Diao – e a Dakar, per avere da mangiare, capitava anche di lavare i piatti dei soldati di guardia fuori dallo stadio nazionale. Per giocare a calcio ho rinunciato alla mia educazione scolastica”. Lo scopo della fondazione è proprio questo: formare calciatori ma allo stesso tempo creare loro un’alternativa se non dovessero sfondare nel mondo del calcio, educandoli. O vai anche a scuola, o non entri nell’accademia. Diao, che ha vestito anche la maglia del Liverpool, ha sfruttato la fortuna avuta in carriera reinvestendone una parte in questo progetto.
Un progetto di cui ha fatto parte anche Kaly, che nel 2016 ha lasciato però il Senegal. Da Dakar alla provincia torinese, con quel sogno sempre in tasca. Del suo talento si sono accorti tutti, ma soprattutto se n’è accorto Michele Puglisi, che oggi è il suo agente. Anche grazie alla segnalazione di papà Claudio, ex giocatore proprio del Vanchiglia di metà anni ’60. Quegli spalti lì sono ancora casa sua, impossibile non notare chi quella casa la stava illuminando con le sue giocate. Ora quegli spalti rappresentano un punto di partenza, un altro dopo il Senegal, per Kaly. Dall’Eccellenza alla Juventus, dal Senegal all’Italia. "Sono nato per il calcio", ha scritto Kaly sotto ad un post su Instagram. E' una dichiarazione d'amore. Non esistono confini, specialmente per i sogni.