Filippo Romagna rivive le notti dei mondiali del 2006. Stavolta però non sarà in piazza a tifare ma scenderà in campo con gli azzurri da protagonista. Stasera, infatti, il capitano l'Under 19 si giocherà la finale del campionato europeo di categoria contra la Francia.
"Una finale Italia-Francia in Germania? Mi ricorda qualcosa..." - si legge nelle pagine di Tuttosport - "Di quella notte mi ha raccontato tutto Fabio Grosso, che fu l'eroe di Berlino. Grosso mi ha allenato nella Primavera e in questi giorni ci siamo sentiti, ho apprezzato il suo incoraggiamento così come quello di Giorgio Chiellini, che nel 2003 vinse gli Europei Under 19, gli unici conquistati dall'Italia".
Romagna è abituato alle finali: "Coppa Italia, campionato Primavera e aggiungiamo anche la maturità: sono uscito con 82 dallo Juventus College. La realtà è che non ci si abitua mai ad emozioni del genere. Ma è altrettanto forte l'orgoglio per essere arrivati fin qui, portando in alto la maglia azzurra. Siamo doppiamente felici perché alla vigilia del torneo, forse, soltanto noi, nel nostro spogliatoio, credevamo in un cammino del genere. Francia? Parliamo di grandi individualità, Augustin e Mbappé hanno segnato cinque reti a testa in quattro partite: noi dobbiamo difendere di squadra, con ordine e con un atteggiamento umile, proprio come contro l'Inghilterra. Alla fine, la compattezza, che è evidente nel nostro gruppo, la vedi dal numero di uomini che rientrano per aiutare la fase difensiva. Per questo la semifinale è stata la partita che più ha rafforzato la nostra autostima".
Italia consapevole dei suoi mezzi: "Contro i tedeschi avevamo sofferto per larghi tratti, ed era servita una prova memorabile di Meret prima del gol-partita di Dimarco. Quella gara ci aveva dato fiducia, ma è stata la vittoria contro l'Inghilterra a farci capire che siamo davvero in grado di arrivare fino in fondo. E contro la Francia, squadra con tanti singoli che hanno già giocato a livello senior, viviamo un'ulteriore occasione per metterci alla prova. Discorso? Non è necessario caricare o motivare la squadra. Anzi, se proprio devo dirlo, forse dobbiamo soltanto spezzare un po’ la tensione, perché siamo davvero molto carichi. Sappiamo che ci sarà grande seguito, vogliamo gustarci il momento e goderci questa occasione, perché è tutto meritato".