A volte ritornano. E sono piacevoli sensazioni raccontate in parole sui social, com’è di moda, a caldo e pure euforici: “Molto contento di aver potuto finalmente giocare di nuovo, con la qualificazione per la finale dopo”. Chi scrive è Mario Lemina, classe ’93, il talento che riappare, il gioiellino acquistato in estate dal Marsiglia (prestito oneroso con diritto di riscatto fissato ad 11 milioni), il centrocampista grezzo da plasmare e trasformare in campione autentico, tuttofare della mediana che abbina fisico, tecnica e visione di gioco.
È al minuto 71 della sfida Inter-Juve che Lemina subentra ad Hernanes per il debutto assoluto nel 2016. L’ultima apparizione in maglia bianconera era datata 3 novembre: appena tre minuti in campo contro il Borussia Mönchengladbach prima di uno stop tanto lungo quanto inatteso, reso misterioso dallo stesso calciatore, che su Twitter, lo scorso 26 gennaio, ruppe il silenzio ma alimentò i rumors: “Molti di voi pensano che alla Juve le cose vadano male, invece va tutto benissimo. Spero di tornare presto, ringrazio la Juve e l’OM per il loro sostegno”. Tradotto: non gioco più per problemi fisici e non per scelta tecnica, ipotesi viva dato che la sua ultima partita in Serie A coincise proprio con la sconfitta esterna col Sassuolo, 28 ottobre, apice di un fallimento da cui la Juve risorse col filotto di quindici vittorie consecutive.
Alla base del suo lungo stop, dunque, solo l’infiammazione al ginocchio che lo aveva condizionato anche in Francia lo scorso anno. Dopo cure e riabilitazione, tenacia e tanta pazienza, Lemina è rientrato al top ed ritornato in campo, senza timori né paure, con personalità e quel pizzico di sana sfrontatezza che lo aveva reso, nel giro di poche settimane, già un perno della prima Juve stagionale: cinque apparizioni nelle prime dieci giornate di campionato, il gol al San Paolo contro il Napoli e i primi elogi meritati. Poi lo stop, i dubbi, la ripresa e ora il nuovo debutto: a volte ritornano.
A cura di Fabio Tarantino - @FabTarantino_19