Intervistato da Alessandro Matri ai microfoni di Dazn Heroes, Adrien Rabiot ha parlato degli obiettivi con la Juventus e del suo rapporto con Massimiliano Allegri. "Allegri? Ha una mentalità vincente. Per lo scudetto vedremo cosa succederà".
Juventus, Rabiot: "Condivido l'approccio vincente di Allegri"
11 presenze, una rete e un ruolo centrale nello spogliatoio. Sono questi i numeri collezionati sul campo da Rabiot con la Juventus in Serie A fino a questo momento. Il centrocampista bianconero ha cominciato parlando proprio del suo rapporto con Allegri. "Avevo incontrato Allegri la stagione prima di arrivare alla Juve ed è lui che mi ha voluto qui, ma quando ho firmato, lui è andato via. Quando ci siamo ritrovati c’è stato fin da subito feeling. Venivo da sei mesi senza giocare, avevo ricevuto delle critiche e dovevo ancora adattarmi, ma sono cresciuto molto. Conosco la mentalità del mister, condivido il suo approccio vincente. Abbiamo parlato tanto durante la stagione e mi manda spesso anche dei messaggi, lo fa pure quando sono in vacanza. Quando il mister negli ultimi minuti si arrabbia non possiamo non vederlo dal campo, ma anche questo aspetto di Allegri è positivo: vive le partite appieno e vuole rimanere in partita fino alla fine".
"Rinnovo? Ne parleremo più avanti"
Rabiot ha proseguito parlando del suo futuro con il club e della lotta scudetto, anche in vista del match contro l'Inter in programma nella tredicesima giornata di Serie A. "Sono contento di portare la fascia di capitano soprattutto pensando alla storia di questo club. Il rinnovo? Ne parleremo più avanti. Per lo scudetto vedremo cosa succederà: Allegri ha la mentalità vincente e la applica in ogni partita e ogni giorno ed è questo a renderlo un grande allenatore. Il sogno? Scelgo la Champions perché credo sia la competizione più difficile da vincere".
Juventus, Rabiot: "Thiago Motta aveva visione anche al Psg"
Infine, Rabiot ha concluso parlando di Thiago Motta, suo compagno di squadra ai tempi del Psg: "Avevo un rapporto particolare con Thiago Motta con cui giocavo a centrocampo. Già da allora immaginavo potesse diventare un allenatore perché aveva visione e parlava spesso di tattica. Lo sento ancora, ci salutiamo quando capita di incontrarci e ci sentiamo anche tramite messaggi".