La Juventus si avvicina alla prima di campionato contro il Parma, i 90' che aprono la stagione. Ripetersi in Italia, agguantare quella Champions che sfugge da troppo tempo fra gli obiettivi prinicpali. Vincere sul campo, crescere fuori. Sperare di vedere sempre più persone con la maglia bianconera sulle spalle.
La prima, la divisa di casa per intendersi, è molto diversa rispetto alle precedenti. Sono sparite le righe, adesso il bianco e il nero si dividono equamente lo spazio separati solo da una striscia rosa. L'idea è stata di Inigo Turner, lo stilista che ha realizzato per Adidas il nuovo progetto.
"Critiche da parte dei tifosi? E' una reazione da mettere in conto quando fai qualcosa di così audace e innovativo - ha spiegato in esclusiva ad ESPN - la rottura con il passato è abbastanza netta. Ma poi la gente dirà che le piace molto, perché riuscirà ad abituarsi. Decidere di cambiare il logo della maglia è stata una scelta precisa della Juventus. I bianconeri vogliono essere i numeri uno del futuro ed essere un punto di riferimento. In questo ambito rientra il non voler fare le cose dopo che qualcun altro le ha fatte. Il marchio Juve vuole guidare il settore. Ed è chiaro che, se vuoi fare le cose per primo, ti devi prendere una quota di rischi”.
In molti hanno affermato che la nuova prima maglia della Juventus ricorda quella degli arbitri NFL: "Ma questa è una balla colossale - ha continuato Turner - da trattare come spazzatura. In ogni caso, la nuova maglia da casa della Juventus non è una rottura completa con la tradizione. Per alcuni aspetti include funzionalità più classiche rispetto ad altre edizioni recenti. L'esempio è la linea rosa che spezza il bianco e nero. Il rosa è stato uno dei primissimi colori indossati dal club. È importante fare riferimenti storici e inserirli nei kit. Non siamo educatori ma facciamo riferimenti alla ricca storia di un club ".