“Tra gli uomini i guerrieri”, recitava uno striscione apparso in curva e che omaggiava Mario Mandzukic più di un anno fa. Vero. Se esiste una definizione – seppure abusata – adatta per calciatori come Mario Mandzukic è proprio quella di guerriero. Il rischio però – nel giorno in cui diventa ufficiale il suo rinnovo di contratto con la Juventus fino al 2021 – è che lo stesso Mandzukic possa diventarne in un certo senso prigioniero. E che la sua percezione risulti se non distorta, quantomeno incompleta.
La duttilità che piace ad Allegri, i gol pesanti
Mandzukic è un po’ lo specchio riflesso di Allegri e Max ha saputo trarne beneficio in ogni annata, seppure in maniera diversa. Tipicamente da centravanti nella prima – quando si seppe dopo molto tempo che un’infezione al gomito aveva frenato e condizionato l’avvio dell’esperienza bianconera del croato, che decise di non rivelare mai pubblicamente il problema “per non creare alibi” – ; pedina da scacco matto nell’anno del 4-2-3-1: nacque in quella seconda parte di stagione 16/17 la narrativa del Mandzukic attaccante di sacrificio, recupera palloni e fondamentale per l’equilibrio di una squadra iper-offensiva. Durante quei sei mesi Mandzukic impresse al suo modo di stare in campo una svolta tangibile anche nelle due stagioni successive: non più soltanto una prima punta statica, ma capace di girare intorno e scambiare la posizione con Higuain e ancora di più con Ronaldo, del quale spesso si è detto sia il partner ideale.
I numeri e l'esempio
Ma è stato anche un calo collettivo dei bianconeri, che una volta accumulate le provviste (punti) nel girone d’andata, sono passati alla modalità risparmio energetico (accumulando comunque altri punti, va detto) per prepararsi al finale di stagione (leggi: assalto alla Champions League) preparandosi ad essere la ormai celebre versione "Juve di marzo" preconizzata da Allegri. Anche in questo contesto, però, Mandzukic è stato tra i più presenti e utilizzati: non ha ancora segnato – aspetta le partite importanti? – ma è sempre stato lì. Non sempre brillante, a volte brutto, sporco e cattivo (è solo una citazione), ma spesso a vincere contrasti (72,7%) e duelli aerei (56,1%), a intercettare e respingere (30 tra respinte difensive e intercetti) e a fornire assist (già 7).