Una grande gara anche al ritorno contro il Tottenham, un gol e un assist che hanno permesso alla sua Juventus di superare il turno e raggiungere così i quarti di finale di Champions League. Ventiquattro ore dopo la partita di Wembley, Gonzalo Higuain ha parlato all'emittente argentina Radio Continental ed è tornato sia sull'ultima partita sia sulle sue condizioni fisiche dopo i problemi delle ultime settimane. "Quando il Tottenham ha segnato il primo gol ieri sapevamo che cosa dovevamo fare e che non dovevamo perdere la nostra identità - ha dichiarato l'attaccante - siamo stati bravi a gestire i momenti cruciali della sfida e per fortuna abbiamo approfittato delle situazioni. Così abbiamo vinto in uno stadio mitico come Wembley passando ai quarti".
"In questa stagione c'è stato per me un momento cruciale che corrisponde alla partita contro l'Udinese - continua Higuain - come ora eravamo in corsa per le prime posizioni del campionato, abbiamo vinto 6-2 ma in non ho segnato neanche un gol quel giorno. Così Buffon mi ha parlato, mi ha spiegato quanto ero importante per la squadra con le mie qualità anche senza fare gol. Lì mi sono reso conto che essere un numero nove non è tutto quello che conta. Le critiche costruttive le ascolto, le altre no; mi fa piacere quando si aspettano ancora di più da me perché vuol dire che sono abituati a vedermi ad alti livelli. Mi metto sempre in discussione perché credo che se ti poi dei limiti finisci per tornare indietro invece di andare avanti".
Dalla Juventus alla Nazionale, con Sampaoli che lo ha nuovamente convocato dopo un periodo lontano dall'Argentina: "Quando il ct non mi ha chiamato ho vissuto momenti difficili - continua l'attaccante - ma ero felice. Quando la squadra ho conquistato la qualificazione per il Mondiale sono stato felice, come se fossi lì con loro. Chiunque vuole sempre essere convocato ma solo dando il massimo potevo tornare in gruppo. L'allenatore mi ha dato una nuova possibilità che sfrutterò al massimo. Già con Sabella ho giocato con Aguero, Messi e Di Maria; deciderà Sampaoli come sfruttare le nostre qualità. Vedere tutti contenti per il mio ritorno mi ha reso felice".
"Sono una persona onesta, do sempre il massimo per la maglia del mio paese, ovunque. Non voglio dimostrare di essere né il migliore né il peggiore, voglio solo mantenere la mia linea. Nessuno discute il tipo di giocatore che sono, quando ero piccolo sognavo di giocare nelle squadre migliori del mondo ed essere ad alti livelli dai 18 ai 30 anni non è semplice. Sono riuscito a centrare tutti gli obiettivi che mi ero posto, ho sempre voluto dimostrare tutto in campo senza parlare troppo. Io parlo sul terreno di gioco. Fuori, mi sono successe delle cose che mi hanno apero gli occhi: cose che la gente neanche conosce perché pensa che noi siamo solo robot. Ma siamo persone e succedono le stesse cose che possono accadere a chiunque. Se mi critica chi non mi conosce non mi interessa, mi preoccupo quando lo fa uno della mia famiglia o un amico".
Infine, una battuta anche sul futuro: "Con la mia compagna dovrò decidere cosa fare - ha continuato Higuain - da molti anni vivo in Europa e mi piacerebbe restare. Anche perché giocherò ancora per tanti anni... Di testa sto bene, mi tengo i 5 messaggi che la gente mi manda quando le cose vanno male e con i 400 che ricevo quando tutto va bene". E ancora su Buffon: "Con Gigi ho un grande rapporto, lo ammiro da prima di giocare con lui ed essere suo compagno è molto bello. Ieri, a fine gara mi ha abbracciato forte, uno come lui merita di andare avanti in Champions". E il Mondiale invece? "L'Argentina va in Russia per vincere, è questo il sogno di tutti".