È un Allianz Stadium che sfiora l'autentico sold out quello di Juventus-Fiorentina. Una première da sogno in uno degli stadi più belli d'Italia, forte di quasi 40mila persone, record assoluto per una partita di calcio femminile nel nostro Paese. Dopo 84 minuti circa di gioco, e due traverse per parte, sono le bianconere ad andare in rete con Pedersen, che insacca di testa il pallone nella porta avversaria sancendo una vittoria importantissima per il team, ora a +4 dalle viola e a tre partite di distanza dalla conquista dello scudetto. Il secondo consecutivo per il club di Guarino, che proprio in queste ore, però, ha dovuto comunicare l'esito della risonanza magnetica di Salvai, che durante il match di oggi ha rimediato una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Una brutta notizia anche per la Nazionale italiana, che per i Mondiali in Francia dovrà fare a meno del difensore, che nei prossimi giorni sarà operata per poter poi avviare il processo di riabilitazione.
“Usciamo a testa alta, anzi altissima – commenta il tecnico fiorentino Cincotta – Abbiamo giocato allo Stadium con addosso una pressione tecnica altissima per via del risultato e psicologica dovuta all'ambiente. E in una situazione come questa abbiamo avuto il coraggio di lanciare delle giovani che saranno il futuro della Fiorentina e della Nazionale. Abbiamo avuto il pallino del gioco per larghi tratti, e devo dire che temevo fosse il contrario visto il contesto: questo significa che la mia squadra ha una forza mentale fortissima. È stata una questione di centimetri, se in quell'occasione di Guagni la palla fosse stata un centimetro più in là, magari ora stavamo commentando una vittoria. Sono orgolgioso di tutte le ragazze e di tutto lo staff. Anche di Durante, che ha giocato con meriti straordinari le ultime sette partite, meritando il palcoscenico di oggi. Prima di evidenziare l'errore di comunicazione tra lei e il centrale difensivo nel goal, bisogna sottolineare le tre uscite alte in sicurezza, i buoni fraseggi in costruzione e le giocate lunghe e precise. Ci vuole onestà: i giovani vanno aiutati dando loro coraggio e possibilità anche nelle grandi partite; io ho coraggio e la applaudo”.
“Giocare in uno stadio così pieno – dichiara Guarino – crea paradossalmente un avversario in più almeno inizialmente, perché si paga un po' di emozione e infatti le due squadre erano contratte. A tratti, però, si è visto del buon calcio. Era una gara fondamentale per portarsi a un passo dalla conquista dello scudetto, e ha inciso un errore difensivo delle avversarie: ne abbiamo approfittato subito. Portarsi in vantaggio e vincere davanti a così tanta gente è stato da brividi. Guardo indietro e penso a tutte le persone che con me hanno lottato per far sì che questo sport sia sempre più apprezzato e seguito, e questa è stata davvero una giornata importante”.