L’esercizio 2015/2016 si è chiuso con un fatturato record per la Juventus di Andrea Agnelli, € 387,9 milioni i ricavi comprensivi di plusvalenza al 30 giugno 2016, l’11,4% in più rispetto ai € 348,2 milioni del precedente esercizio. Oltre ai cinque scudetti consecutivi ed a una rosa allestita per provare a vincere la Champions, c'è un motivo in più per sorridere in casa bianconera.
L’incremento dei ricavi è imputabile principalmente a maggiori proventi della gestione calciatori per € 22,9 milioni (plusvalenze), a maggiori ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità per € 16,8 milioni frutto della nuova sponsorizzazione Adidas e del rinnovo di quella relativa a Jeep ed alla nuova voce dei ricavi derivanti dalla vendita di prodotti e licenze che fa registrare € 13,5 milioni. A tale proposito, è utile ricordare che la Juventus, comunicando ad Adidas l’intenzione di gestire direttamente le predette attività, ha rinunciato a 6 milioni di euro (margini netti) che l’azienda tedesca le avrebbe garantito annualmente. Considerando che i costi relativi all’acquisto dei prodotti ufficiali destinati alla vendita sono risultati essere pari a € 4,3 milioni, è facile notare come il margine per tale attività risulti superiore ai 6 milioni netti che Adidas avrebbe garantito nei sei anni di contratto. Certo, a voler essere puntuali, occorrerebbe depurare il dato dall’aumento del costo del lavoro sostenuto per organizzare autonomamente la gestione diretta del licesing e merchandising. Un risultato comunque apprezzabile come primo anno.
I costi operativi subiscono un prevedibile incremento del 13,7% rispetto ai 263,9 milioni del 2015, attestandosi ad € 300,1 milioni. Tale incremento è dovuto all’aumento dei costi del personale tesserato e non per € 23,1 milioni, all’aumento dei costi per servizi esterni (€ 5,6 milioni), da maggiori ammortamenti sui diritti pluriennali del parco calciatori per € 9,2 milioni, maggiori oneri da gestione diritti calciatori per 3,9 milioni e dagli acquisti di prodotti destinati alla vendita per € 4,3 milioni. Il risultato operativo è positivo per € 20,2 milioni, contro i 19,3 milioni del 2014/15; dopo le imposte e al netto degli oneri e proventi finanziari, il risultato di periodo fa registrare un utile record (il secondo consecutivo) di € 4,1 milioni, il 78,3% rispetto ai 2,3 milioni del precedente esercizio. Per effetto dell’utile registrato il patrimonio netto al 30 giugno 2016 risulta positivo per € 53,4 milioni in aumento di € 8,8 milioni rispetto ai 44,6 milioni del 2015.
Al 30 giugno 2016 l’indebitamento finanziario netto ammonta a € 199,4 milioni ed evidenzia un incremento di € 10,5 milioni rispetto ai € 188,9 milioni del 30 giugno 2015. Tale incremento è stato determinato principalmente dagli esborsi legati alle campagne trasferimenti (€ -40,2 milioni netti), dagli investimenti in altre immobilizzazioni (€ -10,4 milioni netti), dagli investimenti in partecipazioni (€ -0,3 milioni) e dai flussi delle attività finanziarie (€ -5,2 milioni). Tali variazioni negative sono state parzialmente compensate dai flussi positivi della gestione operativa (€ +43 milioni). Il dato, se pur in aumento, (tipico delle imprese in fase di sviluppo) non desta preoccupazione atteso che € 56,4 milioni sono riferibili a passività nei confronti dell’Istituto per il Credito sportivo, oltre al debito residuo del mutuo contratto per la costruzione dello Juventus Stadium, allo sviluppo la ristrutturazione dei locali situati nel Comparto Est dell’impianto, ai recenti lavori di ampliamento dello Juventus Museum.
€ 7,7milioni circa relativi al debito residuo del Leasing contratto con Unicredit Leasing per lo Juventus Training Center. Si tratta di debiti cosiddetti virtuosi che rendono solida la società dal punto di vista patrimoniale oltre che a depurare il dato finale sull’indebitamento che, ai fini delle norme del Financial Fair Play, risulta essere ampiamente inferiore al dato dei ricavi. Il riscontro sul sostanziale equilibrio finanziario è desumibile anche dall’utilizzo delle linee di credito bancarie che al 30 giugno 2016 ammontano ad € 414,5 milioni e risultano essere utilizzate per complessivi € 245,2 milioni pari al 59% circa dell’accordato.
Dopo cinque anni dall’approvazione del piano di sviluppo 2011-2016, finanziato attraverso un aumento di capitale di 120 milioni di euro, e sei dalla presidenza Agnelli, i risultati sportivi e quelli economico-finanziari sono di per sé emblematici: cinque scudetti, tre Super Coppe italiane, due Coppe Italia, una finale di Champions League. Il tutto attraverso un costante aumento dei ricavi e riduzione delle perdite fino a raggiungere il secondo utile d’esercizio. Si è passati così dai € 172,1 milioni di fatturato dell’esercizio 2010/11 ai € 387,9 milioni del 2016, accompagnato da un risultato netto che nell’arco degli ultimi sei esercizi è passato da un -95,4 milioni del 2010/11 ai € 4,1 milioni del 2016.
Un fatturato record per la società guidata da Andrea Agnelli che a distanza di sei anni dal suo insediamento, continua nell’obiettivo di voler fare della società un modello di business di riferimento in Italia, che attraverso investimenti mirati e risultati sportivi possa raggiungere il livello, nel medio lungo termine, dei competitors europei. Un modello di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere standard elevati di risultati sportivi, garantendo alla società di Corso Galfer un equilibrio economico-finanziario necessario a consolidare il proprio sviluppo. I risultati sportivi, uniti al continuo sviluppo del brand oltreoceano, in particolare nelle aree Cina, Giappone, Stati Uniti ed Australia ed alla ricerca di nuovi partners commerciali, aiuteranno la società bianconera a consolidare la propria posizione anche tra le grandi d’Europa.
Benedetto Minerva – @BennyJFinance