Dopo la vittoria contro la Roma, la Juventus torna in campo e lo fa al bentegodi, contro il Verona. L'obiettivo è quello di proseguire la striscia di risultati positivi, magari senza prendere gol come succede dal 19 novembre scorso, dalla sconfitta per 3 a 2 sul campo della Sampdoria. Davanti un avversario che, almeno sulla carta, non fa paura. Ma Allegri non si fida: "La Juventus non vince col Verona in trasferta dal 2001, su 17 partite abbiamo perso 10 volte. Quindi non sarà facile, niente affatto. Negli scontri diretti può succedere di tutto, in gare come queste no. La Juventus deve vincere, anche per non buttare quanto di buono fatto con la Roma. Cerchiamo di finire la prima parte di stagione nel migliore dei modi”. Una sfida complicata, dunque, in cui servirà una Juventus concentrata e compatta. Nonostante qualche assenza di troppo: “Pjanic non ci sarà, così come Buffon, De Sciglio e Cuadrado. Quest’ultimo ha un problema di infiammazione al pube, speriamo di averlo per mercoledì anche se è molto difficile. Quindi o giocherà uno fra Marchisio e Bentancur al posto suo oppure sceglierò un centrocampo a due”. Ecco, Bentancur. Un ragazzo che ha cominciato bene e che adesso sta trovando meno spazio: “Ma è normale per un ragazzo del ’97 che si trova a competere con grandi campioni. Quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. Deve continuare a lavorare e a migliorare così”. E allora ecco qualche indicazione di formazione per la partita di domani, con la squadra che sta bene: “I ragazzi lavorano molto duramente da due settimane, sono molto contento. C'è grande competizione all'interno del gruppo e questo spinge ciascuno di loro a correre tanto. Anche perché se non lo fai rimani in panchina e lì nessuno ci vuole andare (Ride n.d.r). In difesa starà sicuramente fuori Barzagli, mentre rientra Lichtsteiner. Devo scegliere fra Asamoah e Alex Sandro a sinistra. Mandzukic, Higuain e Dybala possono giocare tutti e tre insieme, è probabile. Paulo ha la testa sul campo, può tornare a giocare dal 1’ dopo le tre panchine consecutive”. Scalpita l’argentino, i cui paragoni con Messi e Ronaldo sono stati dannosi: “Dybala è arrivato te anni fa alla Juventus, qui ha dato e ricevuto tanto. Ha ancora ampi margini di miglioramento, i paragoni fatti all’inizio lo hanno penalizzato. Lui è intelligente e ha capito. Non si può paragonare un ragazzo di 24 anni a due mostri del calcio come Ronaldo e Messi che hanno vinto 10 palloni d’oro. Ma tanto qui in Italia funziona così – prosegue Allegri – un tempo servivano almeno cento partite in Serie A per giudicare un giocatore. Adesso fai una buona prestazione e il giorno dopo vali 40 milioni. I ragazzi bisogna lasciarli in pace, altrimenti rischiamo di bruciarli”. Poi uno sguardo anche a due croati, che vedono i loro nomi al centro del mercato. Il primo è Pjaca, che potrebbe partire in prestito: “Parleremo con il ragazzo e valuteremo insieme. Non gioca da nove mesi, ha bisogno di farlo. Rimane un giocatore importante per me e per la Juve”. Il secondo è Mandzukic, accostato alla Cina: “Mario non chiederà consigli a me. Lui è talmente competitivo che in questo momento difficilmente accetterebbe di andare in un torneo poco competitivo”. Chiosa finale su Kean, il giovane talento della Juve in prestito al Verona che ha esordito proprio con Allegri sia in campionato che in Champions: “Sta facendo bene, è un ragazzo del 2000 che ha qualità fisiche importanti. Deve migliorare e allenare quelle tecniche. Ma il fatto che abbia capito che ci sia bisogno di sudare è già qualcosa, così si diventa grandi”
Data: 29/12/2017 -