Seconda parte di intervista per Massimiliano Allegri, che ai microfoni di TuttoSport si è raccontato. Ecco le sue parole: "Rugani? E’ cresciuto molto, deve compiere l’ultimo step. Sono contento, a parte che è ancora giovane. Deve giocare più di singolo. Non è questione di testa. Lui è rapido, è difficile saltarlo, però deve diventare più bravo nella posizione dell’uno contro uno. Deve migliorare nell’anticipo. Problema Douglas Costa in campo? No, nessun rompicapo. Quando prende la palla diventa sempre importante, ti gioca sempre l’uno contro uno, con l’Olympiacos ha fatto dei buoni cross. Anche lui è un giocatore che deve far 100 invece adesso fa 60. Deve pretendere di più: quando sei al Bayern o alla Juve tutti devono pretendere di più da loro stessi. Però Douglas quando ti punta, mamma mia...".
Lotta Champions? Il Real è la favorita numero uno. Per adesso sta scherzando, ha lasciato qualche punto in casa e ora ha iniziato a fare cose giuste. Infatti è andato a Dortmund e giocando al 70 per cento ha vinto. Il Barcellona ha Messi che fa la differenza. Il Psg è una scheggia impazzita, al momento non è ancora decifrabile, però ha gente come Mbappé, Neymar, Cavani, Dani Alves: bisogna vedere che squadra saranno a marzo. Manca Bonucci? Leo è stato un giocatore importante. La storia della Juventus parla chiaro: sono andati via tantissimi giocatori negli anni. Dopo Berlino, con gli addii di Tevez, Pirlo, Vidal sembrava che la Juventus fosse finita, invece siamo ripartiti. La stessa cosa l’anno dopo con le partenze di Pogba e Morata. La società ha svolto un lavoro importante. Pirlo se ne è andato per scelta sua. La vita va sempre avanti. Il problema è che di giocatori come Pirlo non ce ne sono più ed è difficile che ne nasca un altro così. Critiche a Sturaro? Nel calcio e soprattutto nel campionato italiano dove c’è tanta tattica serve malizia e non puoi giocare sempre pulito. Se giochi pulito tutto il campionato difficilmente vinci".
Importanza dell'allenatore nel calcio? La cosa che mi fa sorridere è quando sento dire l’allenatore vince perché fa gli schemi. Perché se tutti i giocatori fossero uguali il Psg non spenderebbe 222 milioni per Neymar, Messi non varrebbe un miliardo e Dybala 170 milioni. Perché poi c’è un pallone che va passato bene, altrimenti le società spenderebbero zero. E siccome nella vita non c’è nulla di uguale, figuriamoci nei giocatori. A basket i Lakers e i Philadelphia vincevano perché nei Lakers c’era Magic Johnson nei Philadelphia Julius Erving. Con tutto il rispetto, se nei Lakers avesse giocato Scocchera della Pallacanestro Livorno che non faceva mai canestro... Se nel Barcellona avessi giocato io al posto di Messi non avrebbero vinto tutte quelle Champions. Mandzukic? Lo faccio ridere. Capisce l’italiano, ma non vuol far vedere che capisce perché non vuol essere ripreso in italiano... E’ furbo, Mario. Per lo Scudetto servono 86 punti. Napoli e Roma dovranno rifare i loro record. Var? Sono favorevole. Punto".