Se Miralem Pjanic è diventato "specialista" delle punizioni parte del merito va anche a Juninho Pernambucano. E' stato l'ex Lione il maestro e la fonte d'ispirazione del centrocampista bosniaco, quando i due militavano nel club francese. "Ho molta nostalgia dei tempi di Lione... " - si legge nelle pagine di Tuttosport - "Pjanic arrivò molto giovane, ma già allora mostrava tanta personalità e si capiva chiaramente che avrebbe avuto un futuro importante. Nelle punizioni aveva qualità e oggi è diventato uno dei più bravi. Adesso Miralem è al livello di Cristiano Ronaldo, Messi, Bale: gente che tira in maniera eccellente. Di Pjanic apprezzo la capacità di variare il modo di calciare. E’ bravissimo, ma non solo in quello. Miralem ha tre qualità che ne fanno un giocatore top: talento, personalità e amore per il calcio. Lo considero uno dei migliori centrocampisti d’Europa: tecnico e molto duttile".
Pjanic può prendere il comando del gioco juventino? "Mire è il sostituto perfetto di Pirlo per talento, amore per il calcio e carisma. Non per la posizione. Pirlo è un maestro per il modo in cui riesce a dirigere l’azione. Orchestra e orienta la sua squadra. E soprattutto detta i ritmi alternando gioco corto e lungo. Il talento di Pjanic, invece, emerge maggiormente nelle giocate individuali. Io lo vedo meglio mezzala o trequartista. Ma di sicuro, con il tempo, Mire può sostituire Pirlo nel cuore dei tifosi bianconeri". Juninho promuove Dybala: "Rispetto tantissimo l'argentino, avrà un grande futuro. Ho visto un suo bellissimo gol contro il Verona. Ha un modo speciale di calciare: anche se lo fa in modo classico, riesce a imprimere velocità alla palla. Si vede, però, che ci deve lavorare sopra".
L'ex centrocampista del Lione dà qualche consiglio a la "Joya": "Dal momento che è giovane, dovrebbe allenarsi almeno due volte a settimana nei tiri da fermo e ripetere molto spesso la battuta da lontano. La ripetitività del gesto è fondamentale per diventare specialisti delle punizioni". Anche Dani Alves ha scelto la Juve: "Sono rimasto sorpreso: pensavo che avrebbe terminato la carriera nel Barcellona. Non mi stupisce, invece, il fatto che la Juventus lo abbia acquistato: è un colpo azzeccato. Dani Alves rimane uno dei migliori terzini destri al mondo. L’unica difficoltà che può avere è che in Spagna il laterale ha una prospettiva più offensiva, mentre in Italia deve essere molto solido a livello difensivo. I compagni dovranno comprendere le sue capacità offensive, le sue triangolazioni e la sua intelligenza".
Higuain tra i quattro migliori: "E’ uno dei migliori assieme a Benzema, Lewandowski... E Cristiano Ronaldo, che all’Europeo ha giocato da 9. Ho sentito del suo trasferimento dal Napoli alla Juventus: in Italia un cambiamento di club del genere aumenta la pressione, ma la Juve è comunque la Juve. Higuain, come tutti i top, ha una personalità impressionante, tanto talento e tutti i numeri per poter diventare un leader dell’attacco bianconero. Champions? Penso che la Juventus dovrà cominciare molto forte in campionato per poi concentrarsi sulla Coppa. Non deve prendere sottogamba la serie A. La Champions devi pensare di poterla conquistare, ma sempre rimanendo umile. Sì, quest’anno ha tutto per arrivare in fondo".
Un giudizio su Gabigol: "E’ un giovane che brilla di più giocando sulla destra. E’ un mancino che sa condurre bene la palla ed è bravo a entrare in area. Deve migliorare a livello tattico: talvolta tiene troppo il pallone quando invece dovrebbe velocizzare l’azione. Deve maturare, però ha il talento per giocare in squadre del livello di Juventus, Inter e Barcellona. Dipenderà molto dall’impegno e dall’intelligenza che dimostrerà quando arriverà in Europa. E anche dall’ambientamento: i brasiliani, normalmente, hanno bisogno di calore. Io non lo vedo ancora come '9', ma in Europa, lavorandoci un po’, può diventarlo. Gabigol nuovo Neymar? Non direi, perché non esiste in Brasile un giocatore come Neymar, capace di unire velocità, cambi di direzione impressionanti, talento e abilità nel calciare in porta. Neymar è unico".