Conferenza stampa a Coverciano per l'ex centrocampista del Napoli, Jorginho. Il giocatore del Chelsea ha risposto alle domande sul suo presente in Premier League e sulla Nazionale che inizierà la Nations League venerdì contro la Polonia. Ecco le sue parole:
"Il mio trasferimento al Chelsea? E' stata una scelta di entrambe le parti. Ci siamo accordati per il bene mio e delle due società. Sarri è stato importante per me, lui ha le sue abitudini e fa fatica a cambiare, ma ci sta venendo incontro e i risultati lo testimoniano. Le differenze tra Premier League e Serie A? Bisogna viverla per capire la differenza. C'è il centro sportivo con 38 campi da calcio, già questo spiega molte cose secondo me. Ma la Serie A resta un campionato bello ed affascinante e seguito in tutto il mondo. L'arrivo di Cristiano Ronaldo ha portato ancora più beneficio. Spero un giorno di tornarci".
Jorginho ha anche parlato degli anni trascorsi a Napoli e ha dato un giudizio sulle differenze tra Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti. "In Premier League c'è differenza di ritmo e fisicità, mi sto trovando bene, mi piace molto, le gare si giocano su ritmi alti. La Premier è bella. Napoli? Un posto così bello... mi manca il sole, il cibo, gli amici, il calore della gente. Ho passato degli anni bellissimi lì e resterò per sempre innamorato di questa squadra. Differenze tra Sarri ed Ancelotti? Si tratta di una gestione diversa. Credo sia lì la differenza sostanziale. Ancelotti, ad esempio, ha fatto i cambi prima della sosta per le nazionali, a differenza di Sarri. Da quel che ho capito anche la gestione degli allenamenti è molto diversa. Hamsik regista? E' un ruolo nuovo per lui, gli servirà del tempo".
Poi spazio alla Nazionale: "L'Italia non merita di stare dove è adesso. Siamo tutti motivati per fare bene e tornare a vincere. C'è entusiasmo e stiamo bene tra di noi. Per il gruppo è fondamentale perché questo affiatamento fuori poi si tramuta in campo. Io regista della Nazionale? Vediamo, ma va chiesto all'allenatore. Il capitano è Chiellini ed è un punto di riferimento per l'esperienza e il carisma. Si sa far ascoltare da tutti, è importante anche per i giovani. La gara contro la Polonia? Mancini ci ha chiesto di proporre un bel gioco. Affronteremo una nazionale molto forte e fisica con grandi giocatori come Lewandowski, Milik e Zielinski, perciò dovremo stare attenti e dovremo essere bravi a imporre il nostro gioco".