Trentacinque titoli. Nessuno, in Portogallo, come il Benfica di Rui Vitória, al primo successo da allenatore sulla panchina delle Aquile portoghesi. Terzo campionato di fila, meritato, nonostante una squadra che più di tutte ha messo in dubbio l'egemonia del Benfica: i rivali storici dello Sporting Lisbona, più vicini che mai, secondi a -2.
Grazie, soprattutto, a Jorge Jesus, allenatore storico dalle parti del Da Luz. Alla guida degli Encarnados, infatti, l'attuale allenatore dello Sporting, ha permesso al Benfica di tornare a splendere anche in territorio europeo, conquistando ben due finali di Europa League consecutive. Finali raggiunte: due, contro Chelsea e Siviglia. Finali vinte, purtroppo, zero. Béla Guttman lanciò la maledizione, nemmeno il mezzo miracolo di Jorge Jesus è servito a spezzarla.
Da una doppia 'J' a una sola, quella di Jonas, autentico trascinatore degli Encarnados: 32 gol in 34 partite, numeri mostruosi i suoi. Da extraterrestre del gol, quasi quanto Suarez, Higuain e Ronaldo. Quasi, già, perchè loro hanno segnato di più, ma solo l'uruguayano (quaranta nella Liga) ha gioito anche per la conquista del titolo. Per il Pipita e Cr7, purtroppo, 36 e 35 gol, che non valgono un campionato, ma per Higuain sono valsi la Storia.
E nella Storia, comunque, ci entra il Benfica, sempre più leader incontrastato in Portogallo: sono ben otto i campionati vinti in più del Porto, terzi in questa stagione. E da Storia è lo stadio delle Aquile, quel Da Luz che spinge, trascina e accompagna il Benfica in ogni gara casalinga: un dodicesimo giocatore, unico, incredibile. Un boato di quello stadio, sempre pieno e pronto ad esplodere, è uno spettacolo. Rosso, unicamente rosso, come un enorme cuore che pulsa, batte, solo per il Benfica. Di nuovo campione, di nuovo in cima. In Portogallo, per ora, puntando all'Europa.