Udinese, Parma, Torino e Catania: una lunga e soddisfacente carriera da calciatore nella nostra Serie A. Poi il nuovo lavoro da allenatore: dalla Primavera sempre del club friulano fino alla squadra femminile dell'Anderlecht, club con cui ha vinto tantissimo in carriera. La leggenda del calcio belga Johan Walem ha parlato ai microfoni di gianlucadimarzio.com: dalla lotta Scudetto, al caso Lukaku passando per il suo grande Parma fine anni Novanta, sono tanti i temi affrontati.
Serie A, Walem: "L'Inter è la squadra da battere"
Sulla lotta Scudetto decisamente accesa in questo inizio di Serie A, con tre squadre nel giro di due punti: "E' normale perché Juve, Milan e Inter hanno i mezzi per fare non bene, ma di più. Hanno voglia di vincere e quindi è bello avere una lotta del genere. Secondo me quest'anno in Serie A c'è una squadra da battere: l'Inter. I nerazzurri hanno fatto molto bene e si stanno ripetendo quindi per me è la favorita. Hanno la mentalità giusta e con l'allenatore le cose stanno andando benissimo. E poi hanno bei giocatori, bisogna dirlo. Lukaku è andato via ma hanno preso Thuram che è molto, molto, molto forte. Questo dimostra la forza della dirigenza che va a cercare i talenti giusti per la squadra".
Su Marcus Thuram, figlio di Lilian, con cui Walem ha giocato nel 1999/2000 a Parma: "Non ho nessuno aneddoto su Marcus ma quando lo vedo giocare a questi livelli penso che Lilian possa essere orgoglioso del figlio. Lilian però era tutto diverso. Lui era un difensore molto duro e secco però li accomuna la personalità perché per far bene a questi livelli bisogna averne tanta e Marcus ha dimostrato di averne. Si è adattato molto in fretta ai compagni e questo è stato importante. L'ambizione dei grandi giocatori come Marcus è arrivare al top".
Walem: "Lukaku ha sbagliato a lasciare l'Inter"
Sul ritorno di Lukaku a San Siro: "Penso verrà accolto male perché il club ha vissuto la faccenda Lukaku malissimo. Ma anche Romelu non l'ha vissuta bene, secondo me ha sbagliato a lasciare l'Inter e soprattutto il modo in cui l'ha fatto. Però non so sia stato lui a trattare di nascosto con la Juve oppure l'agente, l'avvocato... Però quando ci sono tante persone di mezzo alla fine paga sempre il giocatore. Lui se n'è andato dall'Inter che poi ha deciso di mollarlo. Il modo in cui si sono lasciati non è stato bello".
Walem ha detto la sua anche sulla questione della finale di Champions League, in cui Lukaku partì dalla panchina: "Conosco Romelu personalmente perché l'ho avuto con me e so che lui vuole sempre giocare, vincere tutto ed essere il migliore. Però dovrebbe anche accettare la concorrenza e dando un'occhiata allo squadrone che aveva l'Inter... per un pelo non hanno vinto la Champions League".
Walem: "Roma in lotta per lo scudetto? Non ce la vedo"
Sulla scelta della Roma da parte dell'attaccante belga: "A Roma l'ambiente, la squadra e l'allenatore credono in lui, quindi la scelta alla fine si è rivelata lo stesso azzeccata. Poi Lukaku è senza dubbio uno dei attaccanti migliori al mondo, chi non lo vorrebbe? A tutti piacerebbe averlo. Scudetto come ha fatto Batistuta? Non lo so, bisogna avere anche una squadra forte attorno e non so se la Roma sia attrezzata per questo. Io non ce la vedo a lottare per lo Scudetto, speriamo possa lottare per i primi quattro posti ma ci sono anche gli altri. Detto questo, io Batistuta l'ho conosciuto alla Fiorentina quando giocava con Rui Costa ed era una cosa allucinante".
Walem: "All'Udinese si parlava più di Sottil che della squadra"
Poi la leggenda belga è tornata sul proprio passato da calciatore e allenatore, in particolare sull'Udinese, particolarmente in difficoltà in questo avvio di stagione: "Nessuno se l'aspettava però ci sono stagioni un po' più particolari e difficili rispetto ad altre. Nelle ultime settimane sono stato a Udine e nell'ambiente si parlava più del caso Sottil che della squadra. Però nonostante le difficoltà, l'Udinese si riprenderà e finirà la stagione a metà classifica. Questa squadra non è da alta classifica ma neanche da bassa. Credo che il valore della rosa sia da metà classifica. L'Udinese ha sempre avuto giocatori forti che poi vengono ceduti. È la politica della società e bisogna accettarlo".
Poi, sul Parma che sta facendo un grande campionato in Serie B: "Sarebbe bello vedere questa squadra in Serie A. Il mio anno a Parma è stato forse il momento più bello della mia carriera. Quell'anno c'erano Buffon, Thuram, Cannavaro, Fuser e Crespo... e siamo arrivati terzi. È stato un momento incredibile e secondo me oggi il mio Parma avrebbe tutto per vincere lo Scudetto. Tutto quindi anche l'allenatore Alberto Malesani? Non lo so! (ride, ndr)".
Infine, sul livello generale della Serie A rispetto alla Premier e agli altri campionati europei: "Non è il miglior campionato dopo la Premier, c'è la Spagna dove si gioca molto bene a calcio. Non voglio dire che la Liga sia più competitiva della Serie A, parliamo di due campionati diversi. L'Italia è più tattica e più fisica. Però io non capisco la gente che dice che quello italiano non sia un bel campionato. Al contrario, è uno dei più difficili da giocare è bisogna apprezzarlo".
A cura di Alessandro Schiavone