Un tulipano sul cemento. La via Cruijff: Amsterdam in 14 luoghi di Joh...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 25/04/2019 -

Un tulipano sul cemento. La via Cruijff: Amsterdam in 14 luoghi di Johan

profile picture
profile picture
Una bicicletta, Amsterdam e 14 puntini da unire. In 25 chilometri, i 14 luoghi più significativi della vita di Johan Cruijff nella capitale olandese. Raccontati pedalando, anche con un video
cruijff_copertina_gdm
Una bicicletta, Amsterdam e 14 puntini da unire. In 25 chilometri, i 14 luoghi più significativi della vita di Johan Cruijff nella capitale olandese. Raccontati pedalando, anche con un video

 

ZONA EST: L’EREDITÀ RACCHIUSA IN MENO DI UN CHILOMETRO

Pedalando attraverso ponti e Sarphatipark, si arriva a un complesso sportivo nuovissimo. È di proprietà dell’AVV Swift, club dilettantistico con una storia ultracentenaria e una batteria di campi curati in modo maniacale. Su uno di questi, per un po’ - all’inizio degli anni ’80 - si sono alldnati insieme un Cruijff a fine carriera e un giovanissimo Marco Van Basten. Staffetta fra leggende. Poco dopo Johan avrebbe allenato il Cigno di Utrecht. Un rapporto di amore-odio con i guai fisici di Van Basten al centro di ogni discussione. Il ragazzo di Akkerstraat era nato con una caviglia sformata che gli consentì di evitare la leva militare. Non fu mai un ostacolo sulla via della gloria. Quella di Van Basten fu rovinata da infortuni e interventi sbagliati.

cruijff_swift_gdm.jpeg

 

Mezzo chilometro più in là, c’è lo stadio Olimpico. È ancora in piedi, nonostante non sia più utilizzato dal ’96. Una petizione cittadina ne ha impedito la demolizione. Stanno girando una pubblicità. Sarebbe inaccessibile, ma un simpatico operaio apre il cancello. “Just a minute”, si raccomanda. Sessanta secondi per tornare al 7 dicembre ’66: Ajax-Liverpool 5-1, il giorno in cui il mondo scoprì il calcio totale e Johan Cruijff. Lì dentro i biancorossi hanno sfidato l’Europa del calcio per altri trent’anni. E in quello stadio vinsero anche una Coppa Uefa. Era il 13 maggio del 1992, l’avversario era il Torino di Emiliano Mondonico. Entrando, sulla destra, c’è ancora il fantasma di quella sedia alzata al cielo di Amsterdam. La traversa colpita da Sordo chissà che fine ha fatto.

cruijffolimpico_gdm.jpeg

 

Nel perimetro dello stadio ci sono gli uffici della fondazione Cruijff. Il quartier generale è al civico 5 della piazza, ma presto traslocherà. All’interno un gruppo di 14 persone – non a caso - lavora per portare avanti l’eredità sociale dell’uomo che la fondò nel ’97. Programmi di supporto per sport e disabilità, diffusione di campi sportivi e organizzazione di eventi di beneficienza sono le principali attività di un’associazione che si occupa anche di aiutare nel percorso scolastico i ragazzi più bisognosi.

 

cruijff_fondazione_gdm.jpeg

 

Quando si trasferiranno nel futuro ufficio, avranno sempre davanti agli occhi una statua che raffigura il loro fondatore. Una scultura in bronzo che raffigura il rigore subito da Cruijff nella finale di Coppa del Mondo del ’74 in Germania. Gli olandesi persero quella partita 2-1, dopo averla dominata, ma hanno voluto comunque rendere immortale il momento in cui il tedesco Hoeness fu costretto a stendere un numero 14 imprendibile. Una medaglia d’argento scolpita nel bronzo. Nothing Gold Can Stay, scriveva negli anni ’20 il poeta americano Robert Frost. Niente che sia d’oro può durare. Forse le parole migliori, per quanto involontarie, per raccontare l’eredità storica di quell’Olanda splendida e incompiuta.

cruijff_statua_ok_gdm.jpeg

 

L’ULTIMA TAPPA: JOHAN CRUIJFF ARENA

Resta un ultimo posto da visitare. È distante nove chilometri dallo stadio olimpico e nel ’96 fu costruito pensando a un’astronave. Prima portava il nome della città, ma da quando Johan è morto, ha preso il nome del tulipano cresciuto sul cemento di Betondorp. Cruijff è stampato su ogni lato dell’impianto. Sulla facciata esterna, sulle pareti interne, appare e scompare mentre si prendono le scale mobili. L’ultima immagine, salendo all’ultimo piano, sembra un’apparizione celeste. Il segno di Cruijff prima di entrare in un luogo sacro.

cruijff_interno_stadio_gdm.jpeg

È lo stadio dedicato a un ragazzo che prese il 14 forse per un puro caso. Forse per una maglia dimenticata, forse per mettersi dalla parte degli esclusi. Non lo sapremo mai, ma possiamo posare la bici. Il viaggio finisce, la leggenda del numero 14 che vinse tre palloni d’oro partendo da un fruttivendolo continua.

cruijff_stadio_bn_gdm.jpeg

CONTINUA A LEGGERE


Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!