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Data: 27/03/2017 -

Joao Mario, il primo allenatore a scoprirne il talento: "E' un top player: se Pogba vale 105 milioni, i 45 spesi per lui dall'Inter sono un affare"

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Talento e testa. Che Joao Mario non sia più una sorpresa, ormai, è una certezza: Euro2016 da protagonista, tatticamente fondamentale nell'11 titolare della selezione del CT Fernando Santos laureatasi campione d'Europa, e una valutazione salita a dismisura per vederlo vestire, nel mese di agosto, la maglia dell'Inter, di fronte ad un affare da 45 milioni di euro. Chi non ha mai avuto dubbi sulle sue qualità, scoprendole forse per primo, è José Couceiro, colui che ha introdotto nel mondo dei grandi il 6 nerazzurro: l'allenatore del Vitoria Setubal, dopo averlo allenato nel 2014 post prima esperienza fuori dal mondo Sporting Clube de Portugal, ha parlato così a 'La Gazzetta dello Sport' dell'asso portoghese, spendendosi in complimenti e paragoni importanti. E partendo da una discontinuità di impiego che non preoccupa:

"Non sono sorpreso, anzi, me lo aspettavo che avrebbe incontrato momenti di difficoltà. Per lo spirito che viene coltivato nei giocatori delle tre grandi di Portogallo, quando cresci nello Sporting, nel Benfica o nel Porto, i tuoi avversari sono quasi sempre più deboli e tu sei abituato a essere migliore degli altri individualmente e come gruppo. Cosa notai in lui? Aveva un talento indiscutibile e infinito, un’intelligenza sopra la media dentro e fuori dal campo. Era semplice confrontarsi con lui perché capiva il gioco meglio e prima degli altri".

Dai pregi ai difetti iniziali: "L'aspetto tattico. In Portogallo era abituato a giocare sempre in attacco, a pensare meno alla fase di non possesso. Adesso sta comprendendo che quando devi inseguire l’avversario, quello che conta è la posizione. Essere in quella corretta, ti consentirà di fare meno fatica per recuperare il pallone. La miglior posizione in campo per lui è quella in cui sta lavorando Pioli, nella zona centrale. Poi si può disquisire se dietro alla prima punta, dove lo vedo meglio, o se davanti alla difesa. Ma comunque nel cuore del gioco. In fase di non possesso è largo, poi la riceve e cerca di convergere. È la sua natura. Lui è un numero 8, un giocatore box-to-box che può giocare anche nel 4-4-2 o al 4-3-3".

Presente e futuro: "E' resistente, ha una fisicità che lo rende impermeabile agli urti. La velocità non è la sua caratteristica principale. Ma lui è veloce con la palla tra i piedi. Può sembrare un paradosso, ma va più forte con il pallone che senza. Top player? Lo è già. Uno dei migliori giocatori per il futuro. L’anno prossimo, nella sua seconda stagione italiana, avrà un adattamento più veloce. Ha una mente aperta, apprende rapidamente. E avrà capito il calcio italiano che è molto più tattico e con molte più transizioni rispetto a quello portoghese. Un altro paradosso: fosse andato a giocare nel Barcellona, avrebbe avuto un inserimento più semplice perché il gioco è più simile alla sua formazione. Ci sentiamo, è felice della scelta, non ha rimpianti di aver accettato l’Inter anche se gli capita di stare in panchina. Ha capito, maturerà anche così".

In chiusura, Couceiro si sofferma anche sul prezzo pagato dall'Inter per averlo: "Il prezzo lo fa il mercato, non so se sia una valutazione corretta. Ma lo volevano in tanti: in Inghilterra, in Spagna e anche in Russia. E poi faccio un ragionamento: se Pogba è stato pagato 105 milioni dal Manchester United, dico che i 45 spesi dall’Inter per Joao Mario sono un grandissimo affare. Ha una caratteristica che noi allenatori amiamo: la continuità. Non sfornerà prestazioni eccezionali, ma ha un rendimento continuo di altissimo livello durante ogni partita e durante la stagione. La sua normalità è l’aspetto eccezionale. È un giocatore speciale perché è un ragazzo normale".

Tags: Inter



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