Nell’era dei trasferimenti monstre e degli stipendi astronomici, esistono ancora delle eccezioni. Una di queste è rappresentata dal capitano del Siviglia, Jesús Navas, un giocatore che ha scritto e continua a scrivere la storia del club andaluso. Proprio nel weekend, è tornato a segnare dopo più di cinque anni; l’ultima volta che il suo nome era apparso nel tabellino dei marcatori risaliva a febbraio 2019. Il suo gol ha permesso al Siviglia di battere il Getafe per 1-0, una vittoria al termine della quale il capitano è scoppiato in lacrime per l'emozione. I tre punti ottenuti sono stati fondamentali dopo un inizio di stagione complicato, caratterizzato da due sconfitte e due pareggi nelle prime quattro partite.
Non vado via, resto qui e dono il mio stipendio: Jesús Navas, un gentleman del calcio
Non è un’esagerazione: se si cercasse la parola “amore” sul dizionario, si potrebbe trovare un riferimento alla storia tra Jesús Navas e il Siviglia. Il capitano 38enne è letteralmente innamorato della sua squadra e della sua città, un legame che dura dal 2003 quando, giovanissimo, indossò per la prima volta la maglia biancorossa. L’unica interruzione in questa lunga storia d’amore è stata la parentesi dal 2013 al 2017 con il Manchester City. A giugno di quest'anno, la storia sembrava destinata a concludersi. Navas aveva salutato i compagni e la città, ma poi è arrivato il dietrofront, dettato dall’amore e dal senso di appartenenza. Il terzino ha deciso di restare a Siviglia, accettando condizioni particolari: un contratto di soli sei mesi, fino a dicembre, e la devoluzione del suo intero stipendio in beneficenza.
“Non ho dubitato neppure un secondo nell'accettare la proposta del Siviglia,” ha scritto Navas in un post su Instagram. “Voglio ritirarmi a Nervión. Voglio continuare a giocare per il mio Siviglia. Accetto con piacere di continuare nella società di cui sono innamorato. Il mio desiderio, e così l'ho comunicato al presidente, è di continuare a giocare fino a dicembre per poter aiutare la squadra. Sarà allora che deciderò di appendere le scarpe al chiodo con la maglia che ho sempre sognato di indossare, vestito da sevillista”. Navas ha poi aggiunto: “Nei prossimi mesi, i miei ultimi da calciatore professionista, non percepirò lo stipendio. Il mio ingaggio sarà donato a una fondazione. Questa è la mia decisione e l'ho già comunicata al club. Voglio che i tifosi conoscano tutti i dettagli e che la trasparenza ci guidi.” Una storia che sembra volgere al termine ma che ha avuto la possibilità di allungarsi grazie alla disponibilità di un figlio di Siviglia disposto a dare tutto per la maglia, anche il proprio stipendio in beneficenza. Nonostante l'età, a 38 anni, Navas continua a essere decisivo, come dimostra il gol contro il Getafe, che potrebbe segnare una svolta nella stagione degli andalusi.
Jesús Navas e il Siviglia: una storia senza fine, firmato un contratto vitalizio
Gli anni passano per tutti, e anche Navas, con le sue 38 primavere, non può sfuggire al tempo. Continuare a giocare ad alti livelli diventa sempre più difficile, e questi ultimi sei mesi sembrano essere una naturale preparazione alla conclusione della sua carriera. Dopo aver lasciato la Nazionale spagnola da protagonista, vincendo un Europeo, Navas si appresta a dire addio al calcio giocato al termine di questo contratto, con la consapevolezza di farlo con la maglia che lo ha accompagnato sin da bambino.
Tuttavia, la storia d'amore tra Navas e il Siviglia non finirà qui. Nel prolungamento di contratto firmato qualche mese fa, il club andaluso e il terzino hanno stipulato un contratto vitalizio, che permetterà a Navas di contribuire alla causa del Siviglia in altre vesti. La volontà delle parti è chiara: da un lato, la società ha bisogno di una figura come Navas in un momento storico complesso e difficile dal punto di vista sportivo, vista anche la quattordicesima posizione dello scorso anno. Dall’altro, c’è la volontà totale di Navas di continuare a dare il proprio contributo a una maglia che gli ha dato tutto. Navas ha deciso di prolungare la sua carriera per il bene del Siviglia, in un periodo di difficoltà, mosso da un senso di riconoscenza smisurato. È un sacrificio che sente dovuto, essendo e sentendosi un "sevillista". Grazie a questo contratto vitalizio, continuerà a essere parte attiva della causa anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo, diventando un esempio per le generazioni di “sevillistas” future che si identificano con i colori biancorossi.