"Sii pronto a fare ciò che gli altri non farebbero mai per avere quello che gli altri non avranno mai". Diciassette anni ma un profilo Instagram molto professionale. Solo foto di campo. Partite, allenamenti. Gol e delusioni come il sogno Euro Under17 sfumato. E il primo post datato settembre 2015 con questa frase, così impegnativa. E di certo Jann-Fiete Arp oltre due anni fa non avrebbe mai immaginato un finale di 2017 così. Lui, nato il 6 gennaio di 17 anni fa a Bad Segeberg, a pochi chilometri da Amburgo.
Quello che intanto è riuscito al giovane Arp è essere diventato il secondo giocatore più giovane della storia della Bundesliga (alle spalle del solo Jonathan Tah) ed il primo classe 2000 a giocare e segnare un gol nel campionato tedesco. Il primo l'ha realizzato lo scorso 29 ottobre nella sconfitta per 2-1 contro l'Hertha Berlino. Lui, unica nota lieta di quel match, sette giorni dopo era di nuovo in campo. Sempre con la prima squadra, ma questa volta dal primo minuto. Titolare nel 4-2-3-1 di Gisdol e mai sostituito. Contro lo Stoccarda è finita 3-1 per l'Amburgo, Jann ha siglato la terza rete. Un sospiro di sollievo per il club tutto, attualmente 15esimo a +2 dalla zona retrocessione, che non vinceva dal 25 agosto! Un'eternità fatta di 7 sconfitte e 1 pareggio nelle precedenti 8 uscite di Bundesliga. Situazione (poco rassicurante) di classifica a parte, i riflettori sono tutti su Arp che adesso ha anche vinto il premio per il miglior gol del Mondiale Under17 che si è da poco concluso in India. Non solo, nella partita della fase a gironi contro la Bosnia ha anche realizzato la tripletta più veloce della storia del torneo: sono 13 i minuti che gli sono bastati per questo tris finito negli annali.
Esordio in Bundes nel Nordderby contro il Werder Brema e prima 'investitura ufficiale' da parte di una leggenda dell'Amburgo come Horst Hrubesch: "E' un giocatore che ha davvero tutto. Raramente ho visto un attaccante che riesca a segnare gol così, dal nulla, come fa lui". Anche Gisdol non ha dubbi: "Per noi, ogni settimana in più che trascorre con la prima squadra, sta diventando sempre più un'opzione". Arp ringrazia e tira dritto per la sua strada, sapendo che comunque è solo all'inizio: "Sono sempre ben supportato dai miei compagni di squadra, anche dai compagni di reparto come Bobby Wood. Proprio Bobby mi ha dato alcuni consigli prima della partita ed è stato tra quelli che mi hanno elogiato a fine gara. So di avere una grande opportunità e sono davvero felice di essere parte di questa squadra e voglio soltanto concentrarmi sul calcio". E su questo punto l'Amburgo non può che concordare sul fatto che c'è bisogno di dosare gli elogi e di evitare che la pressione mediatica sul ragazzo sia ancora più forte. Basti pensare che dopo la vittoria casalinga contro lo Stoccarda Arp è stato fatto uscire dal Volksparkstadion da un'uscita posteriore. Soltanto per evitare e 'dribblare' così i tanti giornalisti che lo aspettavano. "Dovreste capire che non è il momento giusto per delle interviste", ha tagliato corto Gisdol.
Numero 9 in nazionale, in campionato indossa la #40 ma la sostanza non cambia, quella di un "attaccante purosangue", come l'ha definito Jens Todt, ds dell'Amburgo, lo stesso che ha detto di essere disposto anche a parlare 24 ore su 24 per trovare un accordo e rinnovare il contratto di Arp che scade nel 2019. E pensare che ancora deve diplomarsi. Bomber in campo, capitano dell'Under 17 tedesca con gli idoli Lewandowski, Suarez e Kane. In più, studente modello, uno che "è intelligente, ha i piedi per terra ed è molto competente". Il figlio perfetto, l'attaccante ideale. Niente di più lontano da un giovane bad boy che possa montarsi la testa per le tante 'prime volte' di quest'ultimo periodo. Ci sa fare e si applica. Sui libri come in campo. Uno di quei nomi da segnare sul taccuino nella pagina dei giovani da tenere d'occhio adesso e in futuro. Insomma, 'remember the name' perché per Jann-Fiete Arp tutto questo è solo l'inizio.