Nella carriera di un attaccante contano soprattutto i numeri, le reti segnate. E se consideriamo questo aspetto, allora la sua stagione potrebbe veramente essere importante e decisiva. Questa è la storia di Riccardo Orsolini, attaccante classe 1997 dell’Ascoli Picchio Primavera, che ha messo a segno già 22 gol in 26 gare tra campionato, Tim Cup e Viareggio Cup. Un risultato che riflette anche il buon percorso della squadra di Cetteo Di Mascio, settima nel girone C a soli due punti dalla zona playoff.
“Il bilancio di squadra è certamente positivo – racconta Orsolini a GianlucaDiMarzio.com - siamo in corsa per i playoff quindi il bilancio vero e proprio lo faremo fra quattro partite. Nel girone di andata abbiamo dovuto prendere confidenza con il nuovo campionato, ben diverso dalla Berretti. Nella seconda parte della stagione i frutti si stanno vedendo più chiaramente”.
Una media gol veramente impressionante. Qual è il tuo punto di forza? In quale ruolo preferisci giocare e ti esprimi meglio?
“I miei punti di forza sono la corsa, il gioco aereo, il dribbling uno contro uno ed il cambio di gioco. Abbino corsa a stazza fisica per esprimermi al meglio da esterno d’attacco in un tridente, ma mi metto sempre a disposizione delle esigenze dell’allenatore”.
Come ti trovi con Di Mascio e con i tuoi compagni? Qual è il vostro obiettivo stagionale?
“Il rapporto col mister è molto buono, quest’anno grazie a lui sono cresciuto molto, mette la sua grande esperienza al nostro servizio. La squadra è molto unita e compatta verso l’obiettivo playoff, stiamo lavorando per quello. Quando il gruppo è unito è più facile trovare gli automatismi di squadra”.
Dove è iniziata la tua carriera? Raccontaci come è proseguita fino all’esperienza all’Ascoli…
“Ho iniziato a quattro anni nelle giovanili del Castignano e a sei anni sono approdato all’Ascoli facendo tutta la trafila dai Pulcini in poi”.
Esperienze in prima squadra?
“Già lo scorso anno ho avuto la fortuna di esordire in Lega Pro, una grande soddisfazione che spero di riprovare, magari in un’altra categoria. Nel mio ruolo ci sono in prima squadra giocatori come Almici, Jankto, metto anche Dimarco (anche se gioca un po’ più arretrato) dai quali in allenamento cerco di apprendere più possibile”.
Hai mai avuto convocazioni e presenze con le varie nazionali giovanili di categoria?
“Lo scorso anno con l’Under 18 di Lega Pro”.
Come ogni calciatore avrai sicuramente una squadra del cuore e soprattutto un idolo a cui ti ispiri…
“Seguo il calcio in generale, nazionale ed internazionale. Ci sono tanti talenti che mi piacciono e che seguo con passione, ma non potrei fare un solo nome. Squadra del cuore? Essendo cresciuto nel settore giovanile dell’Ascoli è chiaro che tifi Ascoli”.
Quali sono i tuoi obiettivi stagionali e a lungo periodo?
“Sicuramente con la Primavera ci piacerebbe centrare i playoff perché sarebbe il giusto riconoscimento al lavoro che stiamo facendo; di lungo periodo? Giocare sempre con la stessa passione che metto quando scendo in campo, poi quello che verrà… verrà”.
Un sogno nel cassetto?
“Fin da bambino l’aspirazione di ogni giocatore è arrivare ai massimi livelli, so che sono ancora molto giovane e quindi dovrò ancora lavorare molto, ma il lavoro certo non mi spaventa”.
Qual è finora il tuo ricordo più bello della tua giovane carriera?
“Spero che debba ancora arrivare, mi piace sempre guardare avanti”.
Ci puoi raccontare un episodio particolare, un aneddoto?
“Non ho un episodio o un aneddoto in particolare, ma tengo a ringraziare la mia famiglia per tutti i sacrifici fatti in questi anni: sono di Rotella, un paese in provincia di Ascoli che dista circa 30 Km e tutta la mia famiglia (papà Paride, mamma Cristiana e mia sorella Morgana di 17 anni) si è trasferita tre anni fa nel centro di Ascoli per consentirmi di coltivare questa mia passione. Non finirò mai di ringraziarli”.