Missione compiuta: per l'Italia i tre punti nell'ultima gara di qualificazione ai Mondiali 2018 sono arrivati. A decidere la sfida con l'Albania di Panucci ci ha pensato Antonio Candreva: con questa vittoria gli azzurri saranno inseriti tra le teste di serie nei prossimi playoff. Obiettivo raggiunto per Gian Piero Ventura, che ha parlato così al termine della gara: "Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati - ha detto il CT della Nazionale ai microfoni di RaiSport -, abbiamo fatto un altro piccolo passo avanti perché sul piano della gestione e della personalità ancora buttiamo via troppi palloni. Il 90% di azioni che hanno fatto le abbiamo regalate noi con delle banalità, ma sono contento per i ragazzi perché mettono grande disponibilità. E confermo quello che dico: per fare qualcosa c'è bisogno di tempo. Reazione dopo il gol di Candreva Mi sembrava giusto essere in vantaggio perché abbiamo avuto palle gol incredibili, non ho esultato perché ero contento dentro. Ma sono contento soprattutto per i ragazzi: abbiamo qualche limite in questo momento e siamo anche in una situazione di emergenza, ma c'era la voglia di provare a fare delle cose. Oggi piano piano qualcuno si guardava e si rendeva conto che certe cose si possono fare. Cosa può cambiare da qui ai playoff? Intanto la salute di qualche calciatore perché se no diventa un problema, ma ero fiducioso prima, quando c'erano momenti definiti drammatici, lo sono anche adesso".
"Sono stato molto contento per i giocatori, per me il
secondo tempo, quello in cui siamo caduti contro la Macedonia,
l'abbiamo fatto con buona intensità mentale - questa invece l'analisi di Ventura ai microfoni di Sky -. Ero contento per loro
perché abbiamo avuto un anno in continuo crescendo fino alla partita
di Udine. Poi la partita con la Spagna ci ha fatto fare 10 passi
indietro. Qualcuno forse pensava di essere più forte della Spagna…
e invece no. Stasera ho avuto la sensazione che abbiamo ripreso un
filo interrotto. Abbiamo margini di miglioramento mostruosi. E' il
primo step verso un discorso interrotto ma che vogliamo riprendere.
Non dobbiamo lavorare sulla testa perché i giocatori sono
estremamente disponibili. Una volta c'erano i 'blocchi', ora abbiamo
due giocatori per squadra. Devi dare un filo conduttore, qualcuno di
deve adattare a una cosa, qualcuno ad un'altra. Il campo mi dà 3 o 4 ore ogni convocazione… sono contento per loro comunque. L'obiettivo
era essere testa di serie e l'abbiamo centrato. Abbiamo perso
purtroppo con la Spagna e questa ci ha creato un rallentamento. Ora
abbiamo iniziato di nuovo a pedalare, piano ma pedaliamo. Questa
Italia non è da Mondiale, è evidente. Sta lavorando per andare al
Mondiale. Devo fare i complimenti a Gagliardini, Darmian, Zappacosta
e a tutti quelli che giocano poco. E' normale che poi la condizione
non è perfetta. Io ora cerco di vivere il mio ruolo serenamente
sapendo che correttezza, serietà, serenità sono più importanti di
tante altre cose".