Dall'Ucraina all'Ucraina: c'è una similitudine fra la vittoria di ieri sera a San Siro, la prima del CT Luciano Spalletti, e un precedente di qualche anno fa, sempre contro la nazionale di Kiev.
Era il 10 ottobre 2018, la nazionale viveva forse il momento di massima "depressione" degli ultimi anni. Pochi mesi prima c'era stato il Mondiale in Russia, che avevamo osservato da lontano, e Mancini non aveva ancora dato una svolta: c'era stata la vittoria in amichevole contro l'Arabia Saudita a San Gallo, poi la sconfitta in Portogallo in Nations League.
Italia-Ucraina: la similitudine con cinque anni fa
Si giocava al Ferraris di Genova, era un'amichevole. A inizio secondo tempo il vantaggio di Bernardeschi, poi il pareggio di Malinovskyi, all'epoca giocatore del Genk, in Belgio. Il giorno dopo si parla della lunga serie di partite senza vittorie (5 mesi), ma anche dell'ottima prestazione degli azzurri. Merito anche di una novità tattica: i due registi davanti alla difesa, Verratti e Jorginho (insieme a Barella).
Una soluzione che rimarrà valida di fatto per quasi quattro anni: in mezzo l'Europeo vinto a Wembley nel 2021. Pochi giorni dopo l'Italia batterà 1-0 la Polonia in Nations League. Nessuno poteva immaginarlo, ma erano le prime due partite di una striscia senza sconfitte, la più lunga nella storia delle nazionali (37). Una serie cominciata proprio a Genova, contro l'Ucraina.
Anche nella notte di San Siro si sono viste novità, come il pressing alto e la centralità di Davide Frattesi. Contro l'Ucraina è stata la prima, fondamentale vittoria di Spalletti. In campo solo tre protagonisti di quella partita di cinque anni fa: Donnarumma, Biraghi e Barella. Il CT si augura che la coincidenza porti fortuna.