La grande stagione col Genoa, l'Azzurro conquistato a suon di gol. Ora lo stage, sognando l'Europeo. Leonardo Pavoletti si racconta in sala stampa a Coverciano, ecco le sue parole dal ritiro della Nazionale:
Sulle chance di andare all'Europeo: "Vengo da un buon campionato, con un po' di alti e bassi per infortunio. Mi ritrovo qui, sono felicissimo di esserci e ce la sto mettendo tutta. Dovrà decidere Conte se portarmi o no".
Sulla crisi degli attaccanti italiani: "Il campionato italiano è pieno di giocatori stranieri, gli italiani trovano sempre meno spazio ma quelli bravi trovano spazio".
Sugli attaccanti convocati a sorpresa, come Rossi o Schillaci: "Sarebbe un sogno, ma ognuno ha la sua storia. Spero di essere convocato, tutto passa da questi giorni".
Sulle parole di Preziosi: "Sentire certe parole del presidente e di Gasperini, che mi elogiano, mi fa molto piacere. Non spendono mai molte parole, vuol dire che hanno apprezzato il mio lavoro in questi mesi e la voglia di arrivare. E' un altro premio per me".
Sull'infortunio: "Dispiace, perché se fossi stato qui prima avrei avuto più chance. Non si può tornare indietro, ma sono contento perché è stata una rincorsa ed ho avuto questa occasione. Penso al presente e ad allenarmi oggi, se piaccio al Ct mi porterà comunque anche se è la prima volta che sono qui".
Sul primo giorno con Conte: "Sta attendo a tutti i dettagli, mi ha colpito il suo metodo di lavoro. Si capisce dove vuole portare la squadra".
Sul ruolo da riserva in Francia: "Accetterei senza problemi, quando arrivi in Nazionale ti devi mettere a disposizione".
Su Gasperini: "Non sappiamo le scelte del presidente e del mister, noi siamo cresciuti con lui. Vedere un Genoa senza Gasperini ci farebbe male...". Sui paragoni come caratteristiche: "Credo che Toni sia quello più simile...".
Sull'estate da uomini-mercato: "Non posso pensare al futuro ora, sono in Nazionale".
Sulle chance di andare in Francia: "Non siamo nella mente del Ct. Metterei un 25%".
Sul Mondiale: "Non riesco a pensarci, mi concentro solo su questa esperienza".
Sugli idoli: "La mia famiglia era milanista, quindi sono cresciuto con Van Basten e Papin".