Una carriera divisa tra Roma, Inter e Nazionale. Quella Nazionale che ora guiderà all'Europeo Under 21. Gigi Di Biagio e i suoi ragazzi tra poco più di un mese inizieranno l'avventura in Polonia e il C.T. ha raccontato le sue impressioni in una lunga intervista al Corriere dello Sport: “Mi reputo molto fortunato, nella vita sono arrivato al massimo: ho giocato in Serie A, ho fatto i Mondiali, gli Europei, sono stato nelle squadre più grandi e poi C.T. dell’Under 21. A livello familiare non posso chiedere di più, ho quattro figli, credo di essere fortunatissimo. Però…” C’è un però: “Amo pensare, e dico per fortuna, di non avere fatto niente. Non voglio fare l’umile a tutti i costi, ma se mi chiede se sono soddisfatto rispondo: ‘soddisfattissimo e anche di più’. Ma se la domanda riguarda l’appagamento la risposta è no. Zero. Non mi posso accontentare del grato di gratificazione raggiunto ed è ciò che spiego anche ai miei ragazzi. Non sapete quanto mi è mancato il pallone il primo anno che ho smesso di giocare: lo spogliatoio, il campo, la battuta sotto la doccia con i compagni, la trasferta, mi è mancato tutto come l’aria. Ma poi servono nuovi stimoli, è quella la chiave, ognuno di noi deve crearseli e possono arrivare dalle cose più semplici. Oggi va tutto bene, non vedo l’ora che inizi l’Europeo e quando sarà finito ci sarà un altro obiettivo: senza obiettivi si muore”.
All’appuntamento manca poco più di un mese: “All’ultimo Europeo i dati ci hanno messo tra i migliori come qualità di gioco e corsa, purtroppo poi è andata come è andata. Oggi ho un gruppo di trenta giocatori sui quali poter puntare e ci tengo a sottolineare che i 23 convocati formeranno una grande squadra. Secondo me questa è l’Under 21 più forte degli ultimi 20 anni”. Per essere al top ci sarà bisogno di qualche big: “Tra poco saprò di chi potrò disporre. Oggi non lo so perché non mi hanno ancora comunicato chi di questi servirà alla Nazionale maggiore nella corsa al Mondiale. Voglio dire però che Ventura dal primo giorno ha dimostrato disponibilità e rispetto nei nostri confronti , e per me qualsiasi scelta farà rispecchierà il massimo che può fare per noi rispetto alle sue esigenze. Fosse per me li prenderei tutti”.
Qualsiasi decisione per Di Biagio andrà bene: “I padroni di casa della Polonia possono presentarsi con Milik e Zielinski, la Repubblica Ceca con Schick, la Serbia con Milinkovic. Anche noi abbiamo 4-5 giocatori che hanno raggiunto un altro libello, ma se sono in età buona perché non portarli? Ventura si è sempre confrontato con noi e di questo voglio ringraziarlo. Sarà così anche stavolta ma non dipende da me: tra 20 giorni sapremo. E’ la prima fase finale con 12 squadre, ogni partita sarà decisiva. Il debutto equivale a un sedicesimo di finale, la seconda gara a un ottavo e così via. In semifinale vanno solo le prime tre dei gironi e la migliore seconda, sarà bellissimo e molto difficile”.
Tanti calciatori che hanno contribuito alle qualificazioni oggi stanno trovando poco spazio:"Chi più chi meno i ragazzi li sento tutti. Qualcuno oggi è in difficoltà perché non gioca o non rende come potrebbe, ma io non chiudo la porta a nessuno, anche se sarò chiamato a fare delle scelte. Saranno difficili ma le farò per il bene della squadra. In passato ho escluso miei pupilli, ma il mio ruolo è quello di prendere decisioni scomode. L’importante è essere sinceri con i ragazzi e dire la verità. Altrimenti diventa difficile. Ricordo sempre una battuta di un allenatore: un giocatore mi chiese ‘mister perché non gioco?’, ‘perché voglio vincere..’ Questo per dire che è inutile inventare scuse: se sei fuori sei fuori”.
Tra passato, presente e futuro: “Ho fatto 60 gol in A, mica pochi… Sono stato un buon centrocampista, ma spero di fare meglio come allenatore. Da calciatore il rimpianto vero è stato non aver vinto scudetto, Champions, Mondiale, Europeo. Ho vissuto il 5 maggio dell’Inter, in Francia ho sbagliato il rigore nel 1998, sempre con la Francia ho perso al Golden Gol nel 2000, in Champions sono uscito in semifinale contro il Milan con due pareggi. A un passo da tutto ho chiuso con zero titoli. Spero di raccogliere qualcosa in panchina”. Sui migliori allenatori attuali: “Dico Ancelotti, Conte e Guardiola. Tra quelli che ho avuto Zeman mi ha insegnato tanto, Mazzone anche. Il giusto mix credo sia stato Lippi”.