La vigilia dell’amichevole che l’Italia giocherà domani contro la Spagna è vissuta in un clima particolare, dopo gli ultimi avvenimenti di Bruxelles: “È la seconda volta che capita, prima contro il Belgio e ora dopo quattro mesi – esordisce Antonio Conte in conferenza stampa – riviviamo dei momenti bruttissimi, la mente torna su situazioni orribili”. L’Europeo francese è sempre più vicino, ma la linea di Conte è chiara: “Ciò che sta accadendo ci colpisce e ci spaventa - sottolinea l’allenatore azzurro - Non bisogna mollare di un centimetro, così come non dobbiamo abituarci a episodi del genere, ma rispondere con l’evento sportivo per trasmettere gioia. Non possiamo e non dobbiamo farci spaventare, altrimenti non si vivrebbe più. La repressione data dalla paura è la vera morte”.
Chiusa la parentesi belga, Conte inizia a parlare delle prossime partite con Spagna e Germania: “Il doppio impegno è molto importante, perché non ce ne saranno altri prima della convocazione finale. Osserverò con attenzione gli incontri e cercherò di capire se anche i nuovi arrivi ci potranno dare una mano per l’Europeo”. Alla domanda sull’assenza di De Rossi, risponde senza esitazioni: “Monitorerò attentamente nei prossimi due mesi, così come guarderò anche Giovinco in MLS. In ogni caso – chiosa Conte – ho già delle idee sulle convocazioni”.
La partita contro la Spagna, in programma domani sera a Udine, ha tutte le carte in regola per essere qualcosa di più di un’amichevole: “Giochiamo contro una delle favorite alla vittoria finale e voglio avere delle risposte chiare soprattutto da chi non ha giocato nelle ultime partite – commenta Conte – Non sarà semplice perché non ci vediamo da tanto tempo, ma voglio vedere quello che abbiamo preparato in allenamento”. Oggi gli allenamenti si sono svolti a porte aperte, dunque non ci dovrebbero essere dubbi sulla formazione titolare che scenderà in campo: “La conoscete, penso sia una presa in giro questa domanda (Dovrebbe essere questa: Buffon; Darmian, Bonucci, Astori; Florenzi, Thiago Motta, Parolo, Giaccherini; Candreva, Pellè, Eder). Un inedito 3-4-3 che risulta essere un’arma in più nell’arsenale di Conte: “È importante trovare delle soluzioni diverse mantenendo saldi i nostri principi di gioco, all’Europeo arriveremo con una squadra, non con una selezione”.
Archiviata la parte tecnica, Conte torna sulle dichiarazioni da lui rilasciate in settimana riguardo il suo addio alla nazionale: “Per il bene della Nazionale volevate chiarezza e correttezza e io ve l’ho data. Mi dispiace perché, malgrado si cerchi di lavorare nel giusto, si prova sempre a creare disordine; per me questa è un’esperienza fantastica e la auguro a chiunque – prosegue Conte – allenare la Nazionale ti inorgoglisce tantissimo, speravo di poter lavorare di più come mi era stato promesso, ma purtroppo non è stato così”. Parole di rammarico che non chiudono le porte all’euforia per l’impegno del prossimo giugno: “Spero che tutto il Paese ci sostenga e ci aiuti a colmare il divario esistente con le altre squadre”.