E playoff siano. L’Irlanda del Nord ha una
certezza. Anzi due. La prima è che è aritmeticamente qualificata agli spareggi,
al termine di queste qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018; la seconda sta
in difesa e si chiama Jonny Evans. E’ lui che ieri sera contro la Repubblica
Ceca ‘ci ha messo la testa’. Più di un modo di dire. Il difensore del West Brom
l’ha messa davvero: al posto giusto, nel momento giusto. In gol, il suo secondo
di sempre con la maglia della nazionale.
Ha aspettato, e fatto aspettare, ben 3087 giorni dalla sua ultima rete che ha fatto esultare i connazionali. Era il 28 marzo 2009. Otto anni, quasi un’eternità nel calcio… allora Neymar debuttava nel Santos, Ibra si laureava miglior marcatore della Serie A, Eto’o approdava all’Inter, Totti aveva davanti a sé altri 8 anni di campo, Pogba muoveva i primi passi nelle giovanili dello United. E, sì, Jonny Evans segnava il suo primo gol in nazionale. Lui, classe ’88 di Belfast, che ieri sera dopo quel gol è stato sommerso dai compagni perché nella lista dei possibili marcatori della partita di certo lui non era proprio ai primi posti.
#DareToDream, l’hashtag della nazionale nordirlandese. Mai troppo audaci per osare di sognare… il Mondiale. Una ‘roccia’ per i tifosi, ‘a boy on fire’ che fa fare ai suoi un passo importante verso la Russia. Il secondo posto è sicuro e più di quello sarebbe stato davvero un miracolo, nel gruppo con la corazzata Germania. “Questo è stato un ottimo successo, avere la possibilità di mostrarsi all’altezza di queste occasioni. Siamo migliorati tantissimo, riusciamo ad affrontare partite così con calma, oltre a prepararci molto bene” l’analisi di Evans, Man of the Match di un’Irlanda del Nord che potrà essere l’avversaria dell’Italia in caso di playoff per gli azzurri.
Eroe della serata, ora Evans è pronto a tornare alla base, al WBA che sabato affronterà in trasferta il neopromosso Brighton. La sua casa infatti è ancora West Bromwich, nonostante il difensore sia stato vicinissimo ad un ritorno a Manchester (ma sponda City) nell’ultimo giorno di calciomercato. Un trasferimento incompiuto, perché Evans oggi è ancora il capitano del WBA. Quello da pochi gol ma nei momenti giusti. Anche se l’attesa può durare 3087 giorni.