Irruzione telefonica durante il pranzo di squadra: “Stiamo ancora festeggiando”. Tutti a tavola, a Cremona si gode. Ancora, da sabato. Promozione in Serie B e obiettivo centrato, ora testa a Venezia e Foggia per la Supercoppa di Lega Pro, ma il cuore di tutti è proiettato alla prossima stagione. Di nuovo in B, undici anni dopo. E se la Cremonese è al settimo cielo, Stefano Lucchini anche di più.
Cuore tra il grigio e il rosso, per davvero. Anzi, tutto grigiorosso: “Dagli otto ai diciannove anni sono stato qui, è stata la mia casa. Qui sono cresciuto, qui sono tornato”. E qui ha vinto. La Serie B come obiettivo, idea in testa fin dall’estate scorsa: “Quando ho sentito il direttore Giammarioli mi disse che la voglia era quella di allestire una squadra che vincesse il campionato direttamente, senza playoff. - rivela in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com - Non era una questione economica, ma volevo garanzie progettuali”. E le ha avute, aggiungiamo.
Cremona il passato, Cremona sfiorata e infine raggiunta. Come la B: “C’era la possibilità di venire qua già l’anno scorso, poi non se ne fece nulla. L’importante è che ce l’abbiamo fatta”. E la partita-promozione è stata: “Impegnativa, emotivamente molto forte. Ero in panchina, sofferenza vera anche se non ero in campo. Al 3-2 ho pianto, col fatto che questa è casa mia le emozioni si sono raddoppiate”.
Il futuro della Cremonese è scritto, quello di Lucchini invece ha tinte ancora da definire: “Ho ancora un anno di contratto, ma come ho annunciato mi ritiro. L’idea era tornare e vincere, ce l’ho fatta ed è giusto così, è la cosa più bella. Con la società stiamo valutando su che ruolo ricoprire il prossimo anno, ci vedremo presto e decideremo: all’inizio volevo allenare, ora si sono aperte anche strade manageriali con il direttore, cercheremo di capire cosa sia meglio per la Cremonese e per me”.
Dal futuro al passato, tra compagni, allenatori e rimpianti: "Cassano è il miglior giocatore che abbia mai diviso lo spogliatoio con me. Può ancora dire la sua, è un fuoriclasse vero, se resterà in Serie A farà la differenza, dovesse scendere in Serie B sarebbe ancora più decisivo. Alla Sampdoria ho vissuto le migliori stagioni, con Delneri ci siamo capiti subito ed è l'allenatore con cui ho lavorato meglio e forse il migliore che ho avuto. L'anno del quarto posto fu strepitoso, raggiunsi anche la Nazionale ma non riuscii ad esordire". Rimpianto, quello di non vestire la maglia azzurra almeno per una volta, ma: "Ringrazio Prandelli che mi convocò, speravo di essere richiamato vista la stagione super ma comunque avevo realizzato un sogno che uno ha fin da bambino".
Il rumore aumenta, parlare al telefono è sempre più difficile, la voce si alza per scavalcare il frastuono ma c'è poco da fare, la festa tra i giocatori della Cremonese continua, anche se il primo appuntamento della Supercoppa si avvicina. Senza smettere di sognare: la Serie B è realtà. Per tutti, anche per Lucchini, che si ritira da vincente e si prepara ad una nuova avventura. Sempre col cuore diviso a metà, tra il grigio e il rosso.
Credits foto: U.S. Cremonese