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Data: 07/05/2019 -

Macellari, dall'Inter a un bosco: "La mia nuova vita, tra miele e legna"

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L'intervista all'ex terzino di Cagliari, Inter e Bologna Fabio Macellari, che oggi vive nel bosco, taglia la legna e fa il miele
L'intervista all'ex terzino di Cagliari, Inter e Bologna Fabio Macellari, che oggi vive nel bosco, taglia la legna e fa il miele

 

 

"La Mercedes di Cellino, la cocaina e quella nottata a Cagliari"


Di maglie conservate Macellari ne ha tante, ma quella a cui tiene di più è… rossonera: “Di Maldini. La scambiai il giorno del mio debutto a San Siro”. Uno stadio da brividi: “Per me che sono milanese e ci andavo fin da piccolo, entrare dalla porta principale era sempre un’emozione unica. Quando lo vedo in tv ci ripenso ancora oggi”. A come è andata e come sarebbe potuta andare se non si fosse trasferito all'Inter. Retroscena di mercato: “Quell’estate mi voleva anche la Roma ma soprattutto la Samp di Ventura, al quale dissi che se fossero saliti in Serie A sarei andato in blucerchiato. Ma alla fine non conquistarono la promozione”. E Inter fu.

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Quando perse il posto in squadra, ricominciò dal Bologna. Partenza col botto e convocazione in Nazionale da parte del Trap: “Sì, ma non ho mai debuttato. Due giorni dopo le convocazioni ho subito un brutto infortunio al ginocchio in allenamento”. Addio sogno Azzurro, Macellari entra in un tunnel dal quale esce dopo tanti sacrifici: “Avevo perso la mia strada. Iniziai con la cocaina quasi per gioco, poi non potevo più farne a meno. D’accordo con la società decisi di rescindere il contratto. Non ero più io, così mi ero prefissato di fermarmi finché non risolvevo il problema”.

Fabio tocca il fondo e si rialza “con l’aiuto della mia ex moglie che mi ha riportato sulla retta via”. Riconoscenza di chi sa di aver sbagliato. Riparte dalla ‘sua’ Cagliari:  “La mia seconda casa”. Lì dove alla fine degli anni ’90 conquistò la promozione in Serie A con tanto di regalo da parte di Cellino: “Un giorno arrivò al centro d’allenamento con una Mercedes Pagoda, fantastica. Voleva vendermela, ma non me la sentivo di spendere tutti quei soldi. Così mi disse che se fossimo saliti in A me l’avrebbe regalata. Il lunedì successivo mi chiamarono per andare a ritirarla”.

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Ma quando tornò a Cagliari nel secondo periodo (2002-2004), Macellari ne combinò una delle sue: “Una sera uscii con degli amici e tornai alle 10 della mattina dopo. Chiamai Cellino per autodenunciarmi, si arrabbiò molto perché per lui ero come un figlio". E si ritrovò fuori rosa: "Qualche anno dopo decisi di smettere perché avevo capito che non era più il caso”. Fabio ha vissuto una vita a mille: “Ma quando accendo la tv e sento il telegiornale mi rendo conto che alla fine poi non sono così tanto matto come altre persone in giro”.

Zero rimpianti, mille sorrisi e un pizzico di nostalgia: “Oggi mi piacerebbe giocare nel Barça. Hai visto l’ultimo assist di Jordi Alba a Suarez? Quelli erano i mie cross, avevo pensato esattamente la stessa cosa prima che la facesse”. Terzini del passato e del presente: “Mi piace molto Spinazzola. Contro l’Ajax ha fatto un partitone”. Anche assist nel derby col Toro: “Ah sì, non l’ho visto”. Poco tempo libero tra la legna da tagliare e il pane da sfornare. Dalle cavalcate a San Siro alla sua campagna e il bosco. Macellari e le sue mille vite.

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