Nella consueta conferenza di vigilia Luciano Spalletti presenta la gara di domani della sua Inter contro il Verona a San Siro, ormai diventato un fortino nerazzurro, e che domani sarà gremito da oltre 60.000 persone. Queste le sue parole in conferenza stampa che inizia con dei complimenti speciali:
"Voglio fare i complimenti a Vecchi. Ha vinto un torneo difficilissimo e una finale difficile contro la Fiorentina. E' stato bravo perché aveva 9/11 di squadra non titolare eppure ha vinto, vuol dire che è bravo a trasmettere certi valori e intenzioni alla sua squadra".
Poi spazio alla partita di domani, al derby di mercoledì e alle dimissioni di Walter Sabatini che potrebbero secondo alcuni scosso l'ambiente nerazzurro, non secondo l'allenatore però:
"Verona più importante del derby? Sì ci serve una vittoria contro il Verona. Vincere domani è il miglior allenamento che possiamo fare a livello mentale aspettando il Milan. Le scelte che farò domani sono improntate a vincere domani non a pensare al derby. Perché comunque bisogna vincere e ultimamente queste partite a noi ci mettono in difficoltà. Noi dobbiamo avere il fuoco dentro che ci brucia e andare a vincere domani. Sabatini? Le sue dimissioni hanno fatto rumore. Per il valore della persona e dell'uomo e del suo valore. Lo conosco bene e so che qualità ha professionalmente e personalmente. Mi è dispiaciuto tantissimo. Ma voglio dire che le sue dimissioni non lasciano nessuna eredità nel bene e nel male. Perché l'Inter resta e bisogna continuare a crederci e mettere tutto l'impegno possibile per far crescere e migliorare questa squadra. Sabatini lo vedo un po' come un Samurai del calcio è uno che dà battaglia sempre e vuole sempre vincere".
"Champions League? Io devo riuscire a far dare il massimo ai miei calciatori e attraverso il loro massimo raggiungere la posizione più importante che ci possa essere. Dobbiamo chiederci se stiamo raccogliendo abbastanza rispetto a quello che abbiamo a disposizione. Per me ci sono ancora possibilità, ma non so come andrà a finire. Questa squadra ha fatto vedere di avere dei grandi mezzi a disposizione. Noi dobbiamo raggiungere un obiettivo importantissimo e dobbiamo giocare per far godere e gioire quei 60.000 che anche domani verranno a seguirci.
"Rinnovo? Non sono in scadenza. E oggi sono venuti i direttori a parlare della tourneè americana in estate ciò vuol dire che l'anno prossimo sarò ancora l'allenatore dell'Inter. I contratti fanno clamore quando vengono firmati, ma è un attimo a disfarli come è successo in questi giorni. I contratti si firmano perché non ci sono problemi e c'è unità d'intenti però e io ho firmato e resto per questo. Rafinha? Quando gli ho chiesto se gli piaceva l'Inter e Milano mi ha risposto 'sì' senza esitazione. Sono contento di lui e dei segnali che sta dando per l'Inter e all'Inter. Ci sono giocatori dell'Inter in giro che porterei indietro? Kondogbia per esempio. Se non esercitano il diritto può tornare. Gabigol ha fatto dei gol oppure Joao Mario che ha fatto grandi prestazioni".
Spazio poi anche al ricordo di Emiliano Mondonico, scomparso in settimana: "Era una persona squisita, diretta e di poche parole, ma giuste. Ha lanciato giovani importantissimi che hanno fatto fare il salto di qualità al calcio italiano e ha vinto con squadre non blasonate. Mi aggrego al dolore della famiglia e degli amici".