Vincere per rimanere imbattuti. È questo l’obiettivo dell’Inter che a San Siro affronta la SPAL. Per Spalletti è una partita da non sbagliare, per continuare il processo di crescita della squadra nerazzurra: “Per quello che ho visto, in tutta la settimana ci siamo raccomandati di non cadere nella tentazione di pensarla come una partita facile. Da qualche giorno abbiamo la testa dentro la partita, bisogna ricordargli che se domani saranno in 60 mila, noi non abbiamo niente di quello che ha creato questo fattore, di conseguenza bisogna riuscire a farsi apprezzare. Le persone hanno creato questa fiducia, verranno in tanti e staremo attenti a non deluderli. I meriti però sono di Moratti, Mourinho e dei calciatori Zenga, Facchetti, Cambiasso, Ronaldo, Ibrahimovic, Milito ecc… Noi abbiamo portato a casa dei successi individuali, ma noi se vogliamo essere quelli che fanno bene questa professione dobbiamo lasciare una traccia di quello che abbiamo fatto. Nessuno si ricorderà dei 100 contrasti vinti da Gagliardini. I giocatori hanno cominciato nella maniera giusta e fanno le cose che gli chiediamo di fare, ci siamo creati degli obiettivi, se noi vogliamo tornare a salire sugli aerei che portano in giro per l’Europa il check in dobbiamo farlo in queste partite" ha detto l'allenatore nerazzurro in conferenza stampa.
"L’esempio sono le partite dello scorso anno. La sintesi è questa. Abbiamo l’occasione di entrare a far parte di quelli che hanno fatto la storia dell’Inter. Da questa partita conoscerò meglio quello che sarà il nostro campionato. Vecino? Avere un centrocampo che ruota e che crea questa difficoltà di posizionamento diventa un’arma a nostro favore. Quelli che sono andati in Nazionale devono mettere qualcosa in più, non ci sono alibi - ha continuato il tecnico di Certaldo - Il lavoro viene fatto da quando ci siamo conosciuti, tutti i giorni cerchiamo di migliorare".
"Faccio i complimenti a Semplici per quello che ha fatto alla SPAL, non solo a lui e a tutti i dirigenti. Ero piccolino quando facevo le figurine della SPAL, è un piacere riveli in Serie A. È un vantaggio essere toscani, è la terra dei Pali, dei rioni ecc.. e ci sono tantissime squadre che permettono di fare più pratica, si finisce per crescere a pane e strategie. È una sfida di campanilismo continuo in tutti i giochi, questo dà tanti vantaggi. Senza dimenticare la squadra di Coverciano".
Su Perisic invece: “La società ha fatto un buon lavoro, perché ha lavorato affinché rimanesse. Noi lo reputiamo un grande calciatore, ma soprattutto una grande persona. Vedo un calciatore che può diventare un futuro capitano dell’Inter. Si allena anche oltre il tempo con dei professionisti per mettere a posto determinate situazioni. Lui è disponibile ad assumersi questa responsabilità, è un giocatore completo sia in fase offensiva che difensiva".
Poi ancora sulla partita di domani: "Io mi aspetto che la squadra continui a lavorare in un certo modo al di là dei risultati. I risultati creano una risonanza maggiore, ma io avrei detto ai miei giocatori le stesse cose. L’importante è mostrare la strada dove andare. Se i giornalisti dicono che 10 squadre sono favorite, 9 falliranno. Mi consenta, ma l’obiettivo è come riesci a lavorare. Se tutti si aspettano un cosa da noi, bisogna migliorare di 50 punti. Io di promettere qualcosa in questa direzione non me la sento. Noi dobbiamo cercare di vincere tutte le partite. O si vince di squadra o siamo tutti annientati. Il giocatore che fa 25 gol, deve però portare il risultato alla squadra. Se non vinciamo niente non metteremo niente sugli scaffali. Bisogna metterci in testa che partite come quella di domani, devono essere vinte".
Infine chiude con una battuta sull'addio al calcio giocato di Cambiasso: "Meno male che non giocherà più Cambiasso, almeno non lo avrò più come avversario. Tra qualche anno da allenatore ci insegnerà qualcosa. Domani non sottovaluteremo la partita, loro da tre anni fanno numeri importanti. Hanno un gioco collaudato e un allenatore credibile per quello che fa".